giovedì,Aprile 25 2024

Comunali a Vibo: verso una coalizione di centrosinistra

Partito democratico, Sinistra italiana e Progressisti si ritrovano per la costruzione di un’ampia alleanza alternativa al centrodestra

Comunali a Vibo: verso una coalizione di centrosinistra

Le delegazioni del Pd, di Sinistra Italiana e dei Progressisti per Vibo, nell’assemblea che si è svolta ieri nella sede del partito, hanno “registrato con soddisfazione l’ampia partecipazione di movimenti e associazioni che si riconoscono nell’impegno civico attivo e nella pratica dell’accoglienza e della solidarietà. Gli interventi hanno fornito le ragioni per l’elaborazione di un patto condiviso che recepisca le necessità e i bisogni di una comunità orgogliosa e consapevole che vuole seppellire rissosità e divisioni e ritrovarsi con spirito aperto e senza pregiudizi in una grande opera di ricostruzione morale, amministrativa e politica in forte discontinuità con la fallimentare gestione della destra che si è avvicendata con continuità nel governo della nostra città”. E’ quanto affermano il segretario provinciale del Pd, Enzo Insardà ed il coordinatore della Commissione Giuseppe Ceravolo. 

“Si è preso atto delle motivazioni ,delle urgenze e delle ragioni che giustificano il nostro stare insieme per ricostruire quel che si è affievolito o disperso; con le nostre idee, che vogliamo confrontare con quelle di tutti i moderati, con la nostra gente con la quale vogliamo condividere la speranza che nasce da proposte capaci di convincere, appassionare, coinvolgere. Prima dei nomi c’è bisogno di una visione credibile e sostenibile per la città. Per questo abbiamo condiviso l’opportunità di promuovere un incontro aperto, per mettere insieme idee e progetti e individuare insieme le priorità di governo per una città ferita da troppe situazioni di disagio esistenziale, familiare, sociale, culturale ed economico. Problemi tutti questi che richiedono, per essere adeguatamente affrontati – affermano Insardà e Ceravolo – l’assunzione di una chiara linea politica di azione democratica e popolare che guardi alle persone concrete, che dia spazio e arricchisca l’autonomia dei corpi intermedi e consideri l’amministrazione comunale da riformare radicalmente per riuscire a dare risposte concrete ai bisogni dei cittadini. Per tutti noi il bisogno individuale non può più essere utilizzato per incrementare il consenso elettorale ma deve ispirare politiche pubbliche a beneficio di tutti. Consapevoli di tutto ciò, i partiti e le organizzazioni sociali presenti, ritengono apprezzabile la costruzione di un’ampia alleanza in grado di farsi carico di un progetto democratico di rigenerazione della vita pubblica e collettiva della nostra comunità. Non si tratta di individuare un nome ma di rafforzare un progetto che non è solo contro l’aggregazione di centrodestra quanto per i cittadini, in particolare dei più deboli, dei più colpiti dalla crisi, dei tanti giovani costretti ad andare via, dei padri e delle madri che non arrivano a fine mese, delle imprese, degli artigiani, dei commercianti e dei professionisti che vedono diminuire costantemente le loro attività produttive. Il nome che tutti aspettano non può che essere coerente e credibile con questo progetto e quindi segnato da una profonda caratterizzazione politica e identitaria di centrosinistra. Quella che vogliamo costruire non è un cartello elettorale ma una coalizione di centrosinistra per realizzare un programma di centrosinistra, cioè un programma radicato in tre parole chiave: legalità e contrasto alle ingerenze criminali ; solidarietà per politiche sociali e di sostegno alle effettive esigenze delle persone e delle famiglie; trasparenza dei processi decisionali. Su questi obiettivi siamo pronti a dialogare in modo trasparente con chi ritiene di condividerli, con chi ritiene che Vibo meriti di più, molto di più di quello che le è stato riservato nel corso degli ultimi anni da governi e sindaci che nella cultura di centrodestra hanno trovato ispirazione e radicato la loro azione amministrativa”.  LEGGI ANCHE: Costi della democrazia e gettoni di presenza: il “bello” della politica a Vibo

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