martedì,Aprile 16 2024

Piazza di Triparni, lavori finanziati anni fa e mai iniziati. Il Pd: «Una vergogna»

Antonio Iannello invita Maria Limardo e Giovanni Russo a dare seguito al progetto di messa in sicurezza dei versanti Affaccio- Cancello Rosso-Piscopio-Triparni-Longobardi ed ex tracciato Ferrovie Calabro Lucane finanziato dalla Regione

Piazza di Triparni, lavori finanziati anni fa e mai iniziati. Il Pd: «Una vergogna»
La piazza di Triparni venuta letteralmente giù

È una lunga lettera quella che Antonio Iannello, esponente del Partito democratico, già assessore ai Lavori pubblici della giunta Sammarco, ha indirizzato al sindaco di Vibo Valentia Maria Limardo e all’attuale titolare dei Lavori pubblici Giovanni Russo. Al centro della missiva l’accorata richiesta di messa in sicurezza dei versanti ricadenti nel territorio comunale, con particolare riferimento alla piazza di Triparni letteralmente sprofondata molti anni fa, creando un autentica voragine, insicurezza tra i cittadini e la mancanza di un punto di incontro sociale per i residenti.  Antonio Iannello confida che al primo cittadino e all’assessore di Palazzo Luigi Razza che «purtroppo ancora una volta si è costretti a ritornare su un argomento che negli anni è stato oggetto di numerosi articoli di stampa, dibattiti consiliari ed assemblee pubbliche. Ci riferiamo al progetto per i “Lavori di messa in sicurezza dei versanti Affaccio- Cancello Rosso-Piscopio-Triparni-Longobardi ed ex tracciato Ferrovie Calabro Lucane finanziato con la legge regionale numero 9 del 2007”, per il quale a tutt’oggi, nonostante gli impegni e le promesse fatte dalle amministrazioni comunali in tutte le varie sedi, i lavori non sono stati ancora avviati». [Continua in basso]

 

Progetto finanziato nel 2007. C’era anche la piazza di Triparni

Il sindaco di Vibo Maria Limardo

Si tratta, dunque, di un grande progetto strategico per la messa in sicurezza di gran parte del territorio comunale finanziato dalla Regione Calabria sin dal 2007 per un importo complessivo di 8.595.000 euro. «Come più volte evidenziato – aggiunge l’ex assessore -, su un argomento così importante, ribadiamo che non c’è nessun interesse a polemizzare o fare una strumentalizzazione politica, ma soltanto l’obiettivo di portare a compimento i lavori per dare una risposta positiva alle tante segnalazioni e preoccupazioni dei cittadini, i quali spesso si interrogano sui reali tempi di inizio lavori e sono stanchi dei continui rinvii ormai non giustificabili in nessun modo. È veramente una vergogna. In questo progetto – ricorda l’interessato a sindaco e assessore –  è inserito l’intervento della piazza di Triparni che prima di sprofondare era divenuta un luogo di ritrovo ed aggregazione di tutta la comunità, valutata positivamente e funzionale anche come parcheggio; in pratica si era molto orgogliosi di quella piazza, peraltro anche ben arredata ed illuminata.  Purtroppo, in seguito alle abbondanti piogge cadute nel gennaio 2010, sulla piazza iniziò un fenomeno di assestamento e successivo cedimento del manufatto realizzato, che nel tempo ha reso la piazza inutilizzabile, distruggendola completamente e che, peraltro, ha interessato anche la Via Roma, principale accesso al paese, penalizzando fortemente la comunità di Triparni e mettendo a rischio anche le abitazioni circostanti».

«Si dia priorità alla sistemazione della piazza»

Detto questo, Antonio Iannello fa presente ai vertici comunali che «l’attenzione è alta da parte di tutti circa l’avvio dei lavori e pertanto non possiamo che condividere l’idea di dare priorità assoluta alla sistemazione della piazza di Triparni, fermo restando che tutti progetti sono di estremo interesse. Crediamo che negli anni siano stati commessi diversi errori, a partire dall’idea di accorpare in un unico progetto i singoli progetti originari differendo notevolmente i tempi burocratici ma anche la rimodulazione dello stesso progetto approvando il progetto esecutivo addirittura nel 2016». [Continua in basso]

A conferma di ciò, a giudizio dell’esponente democrat, «è sufficiente ricordare le prove archeologiche preventive richieste dalla Sovrintendenza esclusivamente per la zona Affaccio-Cancello Rosso, o il ricorso di una ditta contro l’aggiudicazione della gara e per ultimo il fallimento della ditta aggiudicataria dei lavori, in sostanza risulta evidente che le problematiche di un progetto hanno finora condizionato tutto l’intervento e queste potrebbero proseguire anche durante la realizzazione dei lavori».

«Dopo quindici anni nessun avvio dei lavori»

L’assessore Giovanni Russo

«Signor sindaco, le chiediamo se è normale che dopo quindici anni dal suo finanziamento i lavori non siano ancora iniziati. Eppure lei in una pubblica assemblea tenutasi proprio a Triparni diede ampie assicurazioni ai cittadini presenti circa l’imminente avvio dei lavori. Quella fiducia che avevano riposto nella sua persona non è stata sicuramente ripagata ed il rammarico e dissenso è andato sempre più crescendo fino a diventare una protesta pubblica difficilmente gestibile. Probabilmente è proprio questa una delle ragioni che ha provocato nella popolazione, uno scarso interesse alla partecipazione politico-amministrava aggravata dalle tante problematiche di degrado che interessano la frazione. Siamo fortemente preoccupati   -aggiunge ancora Antonio Iannello – circa la tempestiva attivazione delle procedure per espletare l’iter per la riaggiudicazione dei lavori, stipula del contratto e consegna dei lavori, con il rischio che se gli stessi non dovessero iniziare prima del periodo invernale, le piogge potrebbero ulteriormente compromettere le aree limitrofe, lasciando il paese con la strada di accesso principale interrotta e così aggravando notevolmente i disagi dei cittadini. Per quanto ci riguarda, guardando quei luoghi rimane un imperativo-fare presto- eliminando ogni tentennamento e dare avvio ai lavori che da progetto hanno una durata di circa 6 mesi». [Continua in basso]

Chiesto un incontro operativo immediato

Alla luce di queste ultime novità, l’ex assessore ritiene «doveroso richiedere un immediato incontro operativo con lei signor sindaco al fine di analizzare più in dettaglio l’iter amministrativo del progetto in modo di avere tempi certi sull’inizio dei lavori e questa volta senza più falsi proclami e successivamente coinvolgere eventualmente ulteriori soggetti interessati promuovendo altri tavoli istituzionali. Cogliamo l’occasione per segnalarle ancora una volta il fenomeno del dissesto che interessa invece la strada provinciale sulla quale si continua a registrare un vistoso abbassamento del manto stradale con rischio per gli automobilisti in transito e di tutta la zona della strada comunale per Mantineo, sulla quale insistono diversi fabbricati. Su questi ultimi luoghi, in tempi brevi, dovrà essere redatto (se non già eseguito) uno studio di indagine geologica per capire le cause e la gravità del problema al fine di pianificare gli interventi da eseguire, necessari per bloccare il dissesto e mettere in sicurezza il territorio, prima che la situazione precipiti in maniera irreversibile. Per questo – conclude la missiva – sarà necessario anche l’interessamento oltre che del Comune, il coinvolgimento della Regione Calabria e della Protezione civile riportando il territorio nella sua normalità». 

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