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Soldi alle associazioni, Gioia: «Il sindaco Limardo sapeva, autodifese di Fdi ed assessore non reggono»

La segretaria cittadina di Azione porta alla luce tutte le abnormità, le anomalie e le incongruenze delle determine firmate dalla dirigente del Comune di Vibo Adriana Teti sulla quale Falduto tenta di scaricare le responsabilità. I dati temporali dicono però altre cose…

Soldi alle associazioni, Gioia: «Il sindaco Limardo sapeva, autodifese di Fdi ed assessore non reggono»
Comune di Vibo, il sindaco Maria Limardo e la segretaria cittadina di Azione Claudia Gioia

«La veemenza della reazione del partito di Fratelli d’Italia e dell’assessore Michele Falduto sulla questione delle determine n. 1047 e 1048 del 14.06.2022, relative all’assegnazione della somma di 15mila euro a “Cultura identità” ed associazione “Elice”, mi costringono a ritornare nuovamente sulla questione, nonostante il contenuto dei loro scritti sia riferibile più agli interventi delle altre forze politiche che non a quella della sottoscritta». Così la segretaria cittadina di Azione, Claudia Gioia, dopo le polemiche sulle somme destinate dal Comune di Vibo a due associazioni.

«Al fine di fare ordine sull’intera vicenda occorre puntualizzare che la scrivente aveva chiesto al sindaco – precisa Claudia Gioia – come si sposasse il suo slogan della campagna elettorale secondo il quale avrebbe trasformato Palazzo Razza in una casa di vetro e che la legalità e la trasparenza avrebbero presidiato ogni atto dell’esecutivo, con la vicenda di cui ci stiamo occupando. Il primo cittadino si è guardato bene dal fornire le risposte dovute mentre, in sua vece, sono intervenuti il partito Fratelli d’Italia e lo stesso assessore Falduto.
Partendo dai rispettivi contenuti è facile evidenziare tutte le incongruenze ed inesattezze asserite in primis nella misura in cui vengono citati presunti avvisi pubblici senza individuarne numero e data di pubblicazione ed è facile evidenziare in proposito che nelle determine della dirigente Teti non si fa riferimento a questo tipo di atti. Quindi delle due l’una: o l’assessore ha mentito sulla esistenza dei relativi avvisi pubblici o la dirigente Teti confeziona determine incomplete. [Continua in basso]

Michele Falduto e Maria Limardo

Entrando nello specifico dell’autodifesa dell’assessore rileviamo:

1) Egli afferma che le due vicende traggono origine da una deliberazione di Giunta fornendo indirettamente la risposta al primo dubbio: il sindaco era perfettamente a conoscenza di questa situazione.

2) Egli afferma che era stata data amplia pubblicità al presunto bando mediante specifico comunicato stampa e relativi articoli di giornali ed in tal senso prendiamo atto che al Comune di Vibo Valentia la pubblicità istituzionale, invece di avvenire per mezzo di albo pretorio, viene affidata a comunicati stampa occasionali.

3) Prendiamo atto che ancora una volta si scaricano le responsabilità sulla dirigente Teti facendo riferimento ad atti autonomi di gestione dirigenziale sui quali sono scanditi tempi, modi e procedure di affidamento; a tal proposito occorre ribadire per come sopra accennato che la dottoressa Teti nella determina non fa alcun riferimento ai presunti avvisi pubblici di cui parla l’assessore, anzi nello stesso documento emergono delle anomalie che meritano di essere portate a conoscenza dei cittadini: l’associazione Elice presenta la richiesta di contributo in data 13.06.2022 prot. N. 2828 il ché fa ritenere, che il presunto avviso pubblico citato dall’assessore e non menzionato dalla dirigente fosse valido quantomeno fino alla mezzanotte dello stesso giorno. La mattina del 14 giugno l’amministrazione produce la sua determina lasciando presumere che siano stati valutati gli atti durante le ore notturne con una celerità strabiliante.

Per quanto attiene l’altra determina relativa all’assegnazione di 15mila euro, ci rendiamo conto che le date sono indicative. L’associazione presenta la richiesta di contributo in data 27.04.2022 e tre giorni dopo l’assessore Falduto si preoccupa di dare indirizzo politico alla dirigente Teti affinchè provveda a realizzare le iniziative. La stessa celerità però, l’assessore Falduto non la dimostrava nei riguardi della deliberazione di giunta del 22.03.2022. Ha in particolare fatto trascorrere due mesi dalla determinazione di giunta prima di dare indicazioni alla dirigente e lo fa casualmente dopo tre giorni dalla presentazione della domanda da parte dell’associazione di cui si è detto. [Continua in basso]

Pasquale La Gamba

Per quanto riguarda l’intervento del partito Fratelli d’Italia a favore del coordinatore provinciale Pasquale La Gamba, l’unica valenza del loro scritto – sottolinea Claudia Gioia – è in relazione alla circostanza che affermano ufficialmente i rapporti intercorsi nel tempo tra il responsabile provinciale del partito e l’associazione “Culturaidentità” che ha beneficiato dei 15 mila euro. Per quanto invece concerne l’associazione Elice, beneficiaria dell’altro contributo di 15 mila euro, corrisposto sempre attraverso le modalità di cui sopra si è detto, le nostre riserve non le avevamo mosse nei confronti della direttrice artistica del Festival che ospita la predetta associazione, consorte del responsabile provinciale di Fratelli d’Italia, ma nei riguardi del sindaco e del suo esecutivo che, per come confermato dallo stesso assessore, erano perfettamente a conoscenza dei fatti sopra sintetizzati. Per il resto, il contenuto della difesa attrezzata dal partito della Meloni a favore di La Gamba e Falduto è insignificante limitandosi ad elencare una serie di presunti risultati ottenuti dall’assessore che non hanno attinenza rispetto alle questioni poste.

Claudia Gioia
Claudia Gioia

Chiariti questi passaggi, emerge tutta la rilevanza del nostro precedente intervento finalizzato a chiamare in causa il sindaco che è bene ricordare che è la rappresentante legale dell’Ente e dunque la responsabile giuridica e soprattutto politica delle abnormità denunciate dai membri dell’opposizione sotto determinati profili e sotto altri profili dal partito Azione. Detto ciò va fatta un’ulteriore considerazione rispetto all’assessore il quale tenta di scaricare le responsabilità su altri, chiamando ancora una volta in causa il sindaco così come fatto in occasione della perdita dei fondi per la mancata partecipazione al bando “Sport e Periferie”. Una enorme perdita per il Comune posto che altri cinque Comuni della provincia avevano incamerato circa 700 mila euro ciascuno.
La considerazione finale che non possiamo esimerci dall’evidenziare è che l’amministrazione Limardo in questi giorni di tensione in cui litiga su tutto riesce a trovarsi d’accordo solo in questi frangenti. Ritengo – conclude Claudia Gioia – di essere stata esaustiva nell’evidenziare tutte le incongruenze delle autodifese poste in essere dal partito di Fratelli d’Italia ed dall’assessore e mi auguro di non essere più costretta a tornare sull’argomento».

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