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Meloni irritata per la “batteria di fuoco” azzurra pro Mangialavori lo esclude da sottosegretario

Il deputato vibonese al momento è fuori dal Governo. Anche La Repubblica e l’Adnkronos confermano le notizie in nostro possesso. A rappresentare la Calabria nell’esecutivo sarà la sola Wanda Ferro, ma entra nella squadra pure la compagna di Roberto Occhiuto. Ecco le ultimissime dalla capitale

Meloni irritata per la “batteria di fuoco” azzurra pro Mangialavori lo esclude da sottosegretario
Silvio Berlusconi, Licia Ronzulli, Giuseppe Mangialavori e Giorgia Meloni

Si sarebbe rivelata controproducente – come facilmente pronosticabile da chiunque mastica un po’ di politica ma anche di logica – la “levata di scudi” sollevata nella giornata di domenica da diversi amministratori calabresi di Forza Italia (ed anche da alcuni parlamentari di Fi) al fine di “pressare” sul presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per ottenere a tutti i costi la nomina del deputato vibonese di Forza Italia Giuseppe Mangialavori a sottosegretario.
Una “levata di scudi” in sua difesa che avrebbe irritato non poco Giorgia Meloni, che non solo si sarebbe posta precise domande politiche sul “caso”, ma avrebbe prestato massima attenzione alle agenzie di stampa e, soprattutto, guardato con preoccupazione alla “macchina” di slogan azzurri tutti uguali che, al grido di “Mangialavori non si tocca”, si è ieri letteralmente scatenata pure contro il lavoro di quei giornalisti e di quelle testate che si sono interessate alle inchieste Rinascita Scott ed Imponimento della Dda di Catanzaro guidata dal procuratore Nicola Gratteri.

Anche La Repubblica conferma le notizie in nostro possesso: Mangialavori nella squadra di sottogoverno non ci sarà. Non solo perché il deputato è citato, pur non indagato, in un’inchiesta di ‘ndrangheta – riporta La Repubblica – ma anche perché Meloni ha visto nella levata di scudi del partito di Berlusconi la riproposizione dello «schema Ronzulli». Cioè il tentativo di imporre un nome non gradito, a tutti i costi. E se il niet è valso per un ministero, figuriamoci per una poltrona di sottogoverno”.
Come dire: gli amministratori calabresi – e vibonesi in particolare – che hanno firmato appelli pro Mangialavori (inviati alla stampa persino dalla mail della giunta del Comune di Vibo Valentia) e scatenato la loro “rabbia” sui social network (anche, ribadiamo, contro i giornalisti) non hanno capito nulla di quanto successo con la vicenda Ronzulli. Stesso metodo (dichiarazioni identiche nel contenuto come un “disco rotto” evitando di confrontarsi con il problema reale sollevato dalle inchieste e dai giornalisti) e stesso risultato finale: niente poltrone nel Governo. [Continua in basso]

Matilde Siracusano e Roberto Occhiuto

La pratica dei sottosegretari dovrebbe essere chiusa oggi da Giorgia Meloni e dal Consiglio dei ministri, con la premier che aspetta sì la lista dei nomi dalla Lega e da Forza Italia ma che avrà l’ultima parola, specie per l’auspicata presenza femminile nella squadra di Governo. La calabrese Wanda Ferro dovrebbe andare al Viminale quale viceministro o sottosegretario (anche se preferirebbe la presidenza della Commissione parlamentare antimafia). Matilde Siracusano – deputata di Forza Italia di Messina, ma anche compagna del presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto – viene invece data per certa quale sottosegretario al Ministero per il Sud. Per l’agenzia Adnkronos sarebbero poi “blindati” Francesco Paolo Sisto (come ‘vice’ di Carlo Nordio alla Giustizia), Valentino Valentini (come viceministro al nuovo Mise), l’ex presidente della Vigilanza Rai Alberto Barachini e Matteo Perego (rispettivamente come sottosegretario all’Editoria e alla Difesa).
Non resta che attendere in giornata gli ultimi sviluppi, ma a notte fonda è questa la situazione.

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