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Ex Convento dei Gesuiti a Vibo, serve rendicontare i lavori o c’è la revoca dei fondi: ecco la scadenza

I timori dei consiglieri Marco Miceli e Giuseppe Policaro (“Vibo Democratica”) in una interrogazione. Ma l’assessore Giovanni Russo tranquillizza: «Porteremo a termine l’opera anche dal punto di vista amministrativo»

Ex Convento dei Gesuiti a Vibo, serve rendicontare i lavori o c’è la revoca dei fondi: ecco la scadenza
L'ex Convento dei Gesuiti. Dall'alto in senso orario Giuseppe Policaro, Marco Miceli e Giovanni Russo
L’ex convento dei Gesuiti

«Noi abbiamo raggiunto come amministrazione comunale un risultato importante. Mi spiego: quando noi ci siamo insediati l’immobile a cui fa riferimento l’interrogazione, per diverse vicissitudini, era un cantiere bloccato, chiuso da tempo per motivazioni che non sto qui a riportare. Abbiamo ripreso il fascicolo, lo abbiamo studiato e abbiamo sbloccato una situazione difficile. Siamo riusciti ad eseguire il collaudo di tutti i lavori fatti nel corso del tempo grazie al suddetto finanziamento. Oggi, e lo dico anche con un pizzico di orgoglio anche da cittadino vibonese, questo edificio è un edificio che vive, che pulsa. È, peraltro, sede di attività precise del Conservatorio di Musica “Fausto Torrefranca”, nonché di diverse iniziative che nei vari spazi, presenti all’interno dell’edificio, si svolgono con una certa frequenza».

Ha risposto così l’assessore ai Lavori pubblici al Comune di Vibo Valentia Giovanni Russo all’interrogazione presentata dai consiglieri del gruppo consiliare Vibo Democratica Marco Miceli e Giuseppe Policaro e discussa durante la sessione del Question Time.  Oggetto l’ex Convento dei Gesuiti. In particolare i due esponenti della minoranza hanno chiesto all’amministrazione di relazionare sullo stato dell’arte del progetto di “Recupero dell’ex Convento dei Gesuiti” da destinare a polo culturale e chiarire se si «stiano intraprendendo tutte le azioni necessarie, per come richiesto dalla Regione Calabria, per la definizione di tutte le procedure tecnico – amministrative e contabili, nonché dei connessi adempimenti, al fine di poter portare a compimento l’opera e di non dover incorrere nella messa in mora per la restituzione del  finanziamento». [Continua in basso]

Timori per la eventuale perdita del finanziamento

Nella loro interrogazione, i due esponenti della minoranza hanno, inoltre, ricordato che il Cipe ha destinato alla Regione Calabria risorse pari a 97.814.635,95 euro per la “Riqualificazione, il recupero e la valorizzazione dei centri storici della Calabria”. Il Comune di Vibo Valentia, grazie alle suddette risorse, ha beneficiato di un importo pari a 2.065.827,50 euro, destinato alla realizzazione del progetto “Recupero dell’ex Convento San Giuseppe da destinare polo culturale”». La Regione, poi, «ha esteso la durata delle convenzioni (già precedentemente prorogate al 30 novembre 2021), fino al 30 dicembre 2022, per la definizione di tutte le procedure tecnico – amministrative e contabili, nonché dei connessi adempimenti, per la funzionalità e l’uso dell’intervento finanziato, in aderenza al progetto esecutivo approvato».

Le rassicurazioni dell’assessore Giovanni Russo

L’assessore comunale è, quindi, entrato nel merito dell’interrogazione presentata da “Vibo Democratica”. Giovanni Russo ha, pertanto, chiarito che «un’opera pubblica si può dire conclusa non quando finiscono i lavori ma quando termina la rendicontazione. Adesso siamo al momento finale: ossia nella fase della rendicontazione di tutti gli atti contabili. Siamo, nello specifico, nella fase di allineamento degli atti prodotti dal precedente direttore dei lavori, professore Bardeschi, e quelli prodotti dal successivo direttore dei lavori. Siamo già andati alla Regione Calabria per allineare questi dati, ma al momento gli uffici mi riportano che non ci sono grandi difficoltà per poter portare a termine il tutto. C’è solo una piccola discrasia tra alcuni documenti. Porteremo a termine l’opera anche dal punto di vista amministrativo».

La controreplica di Marco Miceli

«Ovviamente era questo l’oggetto della mia interrogazione – ha controreplicato Marco Miceli – Ma se non si rendiconta – ha osservato il consigliere – e se poi la funzione e la destinazione d’uso non sono aderenti al progetto esecutivo, anche se i soldi sono stati spesi, c’è la messa in mora per la restituzione del finanziamento. Io non metto in dubbio che la destinazione d’uso sia regolare, ma questo lo decide la Regione. Lei stesso ha ammesso che ci sono delle difficoltà, problemi tecnici e amministrativi che mi auguro si possano risolvere tutti entro i termini previsti, vale a dire il 3 dicembre 2022. Assessore, per essere precisi, se la Regione ha dato una proroga vuol dire che ci sono stati dei ritardi e i termini iniziali non sono stati rispettati. Adesso mancano meno di due mesi. Speriamo – ha chiuso il consigliere – che gli atti siano in regola, altrimenti la Regione interverrà. Mi ritengo parzialmente soddisfatto perché mi riterrò soddisfatto completamente solo quando la vicenda sarà chiusa».

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