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Autonomia differenziata, Lo Schiavo: «I nostri timori più che fondati, inutile ora appellarsi al Governo»

Il Consiglio regionale invita la massima assise calabrese a determinarsi al più presto «per opporsi con ogni strumento a tale scellerato disegno».

Autonomia differenziata, Lo Schiavo: «I nostri timori più che fondati, inutile ora appellarsi al Governo»
Un intervento di Lo Schiavo in Consiglio regionale

In una nota stampa il consigliere regionale della Calabria, Antonio Lo Schiavo, presidente del Gruppo misto – Liberamente progressisti, interviene sul tema dell’Autonomia differenziata. «Non è una posizione strumentale o pregiudiziale quella che abbiamo già da tempo assunto sull’Autonomia regionale differenziata, invitando a più riprese il presidente della Regione Roberto Occhiuto a non rompere il fronte dei governatori delle regioni meridionali e a farsi garante dei diritti dei calabresi, contro un disegno di legge mirato a spaccare il Paese. Oggi, di fronte all’evidente forzatura del ministro Calderoli, che antepone il varo della riforma alle garanzie su diritti e servizi, non potrà non prenderne definitivamente atto anche lo stesso presidente. La Lega è finalmente uscita allo scoperto – prosegue il consigliere regionale – tradendo gli impegni sui Lep e confermando che i nostri timori erano e sono più che fondati. Dimostrando, qualora ce ne fosse bisogno, che l’operazione in atto – afferma Antonio Lo Schiavo – mira solo ad aumentare il divario tra Nord e Sud del Paese. Porre adesso la questione, come fa Occhiuto stamane in un’intervista, quando ormai la strada è irrimediabilmente tracciata, rischia di restare uno sfogo del tutto vano. L’importanza della posta in palio avrebbe certamente richiesto impegni più stringenti; fidarsi ancora di Calderoli e del Governo significa sottovalutare le conseguenze derivanti dall’Autonomia differenziata, che condanneranno la Calabria ad un’arretratezza difficilmente colmabile rispetto alle regioni più avvantaggiate. Ritengo a questo punto necessario che tutto il Consiglio regionale si mobiliti su questo fronte e che sia la massima assise calabrese a determinarsi al più presto investendo l’Esecutivo del compito di opporsi con ogni strumento a tale scellerato disegno».

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