Comunali a Vibo, tre forze politiche al Pd: «Faccia un passo indietro su Romeo e ripartiamo»
Conferenza stampa del M5S, Liberamente progressisti e Umanesimo sociale. Il documento sottoscritto da Santoro e Romeo utilizzato per diverse letture dell’attuale situazione politica. Tra contraddizioni e auspici all’unità, ecco le posizioni di Tucci, Lo Schiavo e Consoli


No ad imposizioni, no a posizioni precostituite, no a veti e pregiudizi. L’area progressista vibonese prova a ripartire in vista delle comunali di Vibo Valentia della prossima primavera e lo fa attraverso una conferenza stampa alla quale hanno preso parte il coordinatore del “tavolo”, Antonio Lo Schiavo, il leader di Umanesimo sociale Domenico Consoli ed il parlamentare del Movimento Cinque Stelle Riccardo Tucci. Ma alla conferenza stampa – convocata già da lunedì scorso – hanno preso parte anche il capogruppo del M5S, Domenico Santoro, Michele Furci e Luisa Santoro (anche loro dei Cinque Stelle). Un’occasione per ribadire la necessità di camminare uniti per costruire un’alternativa politica allo schieramento di centrodestra che da oltre un decennio amministra il Comune di Vibo Valentia. Il problema principale in tale percorso politico? Ad avviso dei partecipanti al tavolo ha un nome e cognome: Enzo Romeo che, unitamente al Pd, non intenderebbe fare un passo indietro nel suo proposito di candidarsi a sindaco e ciò metterebbe in serie difficoltà la costruzione di un’area progressista in cui le quattro forze politiche (M5S, Liberamente progressisti, Umanesimo sociale e Pd) devono necessariamente avere “pari dignità”. “Le coalizioni vengono prima dei nomi e auspichiamo un campo largo da parte di tutte le forze politiche che non si ritrovano nel centrodestra – ha affermato il consigliere regionale Lo Schiavo –. Occorre ristabilire regole e principi dello stare insieme e guardo con favore a tutti coloro i quali sostengono che bisogna sedersi insieme allo stesso tavolo. Abbiamo una grande occasione storica: quella di costruire un’alternativa ad un centrodestra che ha governato male. Certo – ha aggiunto Lo Schiavo – questo è uno degli ultimi tentativi possibili per cercare di mettere in piedi un ragionamento su un’alleanza di cui sono i cittadini a chiederci a gran voce la necessità. Occorre resettare tutto, azzerare le incomprensioni, abbassare i toni e recuperare equilibrio e moderazione per costruire una squadra che punti sul collettivo, prima ancora che sull’individuazione del candidato a sindaco”.

Riccardo Tucci, dal canto suo, ha ribadito che il Movimento Cinque Stelle si è presentato unito in conferenza stampa, elogiando il post con il quale Domenico Santoro ha voluto meglio spiegare il significato “autentico” del precedente documento sottoscritto con Enzo Romeo, per poi però ammettere che “strategicamente” la sottoscrizione di tale documento – in questo momento storico e in tale lasso temporale – è stato “un errore” e che Santoro – pur essendo “una personalità autorevole del M5S”- “non sempre esprime la posizione di tutti”. Accanto alla necessità di fare un passo indietro in vista di un’auspicata unità politica da ritrovare con il Pd – “cosa che Santoro ha fatto” – Riccardo Tucci ha sottolineato alcuni aspetti: “Se Enzo Romeo non intende fare anche lui un passo indietro e si ostina a voler essere a tutti i costi lui il sindaco dell’intera coalizione, non si fa alcun passo in avanti con il Pd”. Ed ancora: “Se il nome di Enzo Romeo non rappresenta tutta la coalizione e non è quello in grado di fare da sintesi tra le varie anime della coalizione progressista, come si fa ad andare avanti con questo Pd? Noi vogliamo invece costruire un tavolo del centrosinistra – ha concluso Tucci – in cui tutte le forze politiche, o almeno le quattro che hanno costituito il “tavolo” dell’area progressista, abbiano pari dignità politica”. Domenico Consoli e Umanesimo sociale hanno pure loro rivendicato le scelte compiute un anno fa, auspicando la necessità di un azzeramento totale di quanto sinora non andato per il meglio nei rapporti con il Pd, iniziando dal “rispetto delle regole”. Regole che – come sottolineato anche da Antonio Lo Schiavo – significa “ragionare su una rosa di nomi per la scelta di un candidato a sindaco come inizialmente era stato concordato, in modo tale da ragionare su più figure, Enzo Romeo compreso ma senza alcuna imposizione” e che possano rappresentare l’intera coalizione. Tra il documento sottoscritto da Domenico Santoro ed Enzo Romeo, che preclude la scelta di un candidato a sindaco che non abbia forti esperienze amministrative alle spalle, e tra chi non ha condiviso del tutto tale preclusione (Consoli e lo stesso Tucci), la “palla” è stata passata in ogni caso al Partito democratico: “Perché non ritirano la candidatura di Romeo e non mettono la coalizione al primo posto prescindendo dal suo nome”? Queste le domande che dal “tavolo” del M5S, di Liberamente progressisti e di Umanesimo sociale vengono rivolte ad un Partito democratico da tempo già in campagna elettorale con Enzo Romeo. Non resta che attendere le prossime “puntate”.
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