sabato,Luglio 27 2024

Comunali a Vibo, “apertura” di Liberamente progressisti pure a Consoli e Lo Bianco: «Allargare la coalizione»

Appello di Loredana Pilegi e Sergio Barbuto - che si richiamano alle posizioni del consigliere regionale Lo Schiavo - per fare fronte comune contro le destre. Ma gli ostacoli non sono pochi e pesano incomprensioni politiche difficili da eliminare

Comunali a Vibo, “apertura” di Liberamente progressisti pure a Consoli e Lo Bianco: «Allargare la coalizione»
Nei riquadri a sinistra Loredana Pilegi, Sergio Barbuto e Antonio Lo Schiavo, a destra Anthony Lo Bianco e Domenico Consoli
Enzo Romeo (Pd)

«Si va delineando in queste ore la composizione del fronte progressista che sarà impegnato nella competizione elettorale amministrativa di Vibo Valentia i prossimi 8 e 9 giugno». È quanto affermano il consigliere comunale di “Liberamente progressisti” Loredana Pilegi e il coordinatore cittadino di Vibo di Liberamente progressisti Sergio Barbuto. «La definizione della coalizione, che coinvolge le forze politiche più rappresentative del fronte progressista, è un risultato di estrema rilevanza che, anche se raggiunto al culmine di un fisiologico seppur impegnativo confronto, rappresenta quello che fin dal principio era il nostro principale auspicio nonché l’obiettivo del coordinatore del tavolo progressista Antonio Lo Schiavo: saldare in un’unica proposta politico-programmatica le forze alternative all’attuale maggioranza di centrodestra alla guida della città. Tuttavia, raggiunto questo primo fondamentale step, il percorso non può certo dirsi del tutto esaurito nell’ambito del quadro allo stato definito. Serve, a nostro convinto avviso – sottolineano Pilegi e Barbuto un ulteriore sforzo affinché questo perimetro si allarghi ancora e vada ad abbracciare ed includere quanti – espressione di forze politiche, associative, sociali e civiche – condividono con noi una prospettiva diversa e alternativa rispetto all’attuale scenario politico che orienta il governo della città». I rappresentanti di Liberamente progressisti sostengono che «l’appello è quindi duplice: ai partiti del polo progressista che hanno raggiunto o raggiungeranno l’intesa affinché non lascino nulla d’intentato per allargare la coalizione ad altre forze che vogliono un cambiamento alla guida dell’amministrazione; alle espressioni politiche, movimentiste, civiche e associazionistiche vibonesi che credono in un’alternativa possibile per la città dopo lustri di malgoverno delle destre affinché colgano tale irripetibile opportunità. In quest’ottica non possiamo non riservare la dovuta attenzione anche al nuovo “Patto per la città”, con i cui promotori certamente non mancano significative aderenze dal punto di vista politico e programmatico». Pilegi e Barbuto concludono: «Ora è il momento di mettere da parte divisioni e strategie e di guardare esclusivamente al bene della città. Siamo più che convinti che un fronte unito e compatto possa giocare un ruolo determinante nelle future scelte politico-amministrative a Vibo Valentia». Sin qui Piliegi e Barbuto. Ricordiamo che il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo è arrivato a condividere la candidatura a sindaco di Enzo Romeo (Pd) dopo l’ultimo appello all’unità lanciato nei giorni scorsi dal segretario cittadino Francesco Colelli e dal segretario provinciale del Pd Giovanni Di Bartolo. Antonio Lo Schiavo nel corso di un’intervista al Quotidiano del Sud ha anche ammesso di non avere altri nomi da proporre alla coalizione in alternativa a Romeo, ammissione quest’ultima che la dice lunga sugli oltre quattro mesi persi a dire no a Romeo per poi arrivare alla scorsa settimana con la dichiarazioni che non esistono candidature da mettere sul tavolo oltre quella dell’ex presidente della Provincia. Quanto ai sottoscrittori del “Patto per la città”, richiamato da Pilegi e Barbuto, si tratta dell’alleanza stretta venerdì scorso tra il leader di Umanesimo sociale, Domenico Consoli (che si è così allontanato da Lo Schiavo, Tucci e Romeo) e il consigliere comunale Anthony Lo Bianco. “Patto per la città” che al momento – con buona pace di Pilegi, Barbuto e Lo Schiavo – sembra guardare al polo di centro anche a causa del “tira e molla” sul nome del candidato a sindaco dell’area progressista (di cui Liberamente progressisti sono parte integrante) andato avanti in maniera stancante per oltre quattro mesi.

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