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«L’associazione Zaleuco, prende atto con piacere che codesta amministrazione comunale non è precipitosa nel rispondere alle richieste, alle domande e alle osservazioni dei cittadini. Giustamente pondera il da farsi e, deduttivamente, fa i riscontri doverosi al fine di accertare la veridicità dei rilievi presentati e assumere serenamente le decisioni conseguenziali».
Usa un registro vagamente ironico il presidente dell’associazione Zaleuco, Saverio Di Bella, per tornare sulla richiesta di rimozione dai loro incarichi del segretario generale e di una dirigente del Comune di Vibo Valentia, Michele Fratino e Adriana Teti, i quali sarebbero venuti meno ai propri doveri.
«Assessore boicottato», chiesta la rimozione di Teti e Fratino
Di Bella, formulando al sindaco Elio Costa e alla sua Giunta, la richiesta di convocazione di un consiglio comunale aperto per discutere del punto, aggiunge che «l’associazione Zaleuco presume che il tempo trascorso sia stato ben utilizzato e che codesta Amministrazione sia ormai in grado di assumere le decisioni ritenute necessarie e doverose, nonché di dare risposte pubbliche ai problemi sollevati. Anche per dare ai funzionari chiamati in causa e di cui è stata chiesta la rimozione – spiega l’ex senatore -, l’occasione di presentare, “erga omnes”, i fatti secondo il proprio punto di vista e la propria autonomia decisionale. Non sarà sfuggita certamente alla oculata lettura delle signorie vostre – conclude -, il fatto che siano stati sottolineati comportamenti contrari ai doveri del proprio ufficio da parte dei funzionari chiamati in causa».

