«La sola remota possibilità, che l’insediamento Baker Hughes possa trovare ubicazione a Vibo Marina, dovrebbe stimolare le forze politiche di ogni schieramento del territorio». A dirlo è il capogruppo e segretario cittadino del Partito democratico Francesco Colelli, in seguito alla ritirata della multinazionale rispetto all’investimento da 60 milioni di euro a Corigliano Rossano. L’azienda è già presente nel Vibonese con il Nuovo Pignone di Porto Salvo. «Oltre 60 anni di storia legano la città di Vibo Valentia e l’allora Nuovo Pignone. Una storia che deve continuare e che deve crescere, in una terra che ha fame di lavoro e che soffre uno svuotamento demografico senza precedenti, che ci ha impoverito, e che non fa intravedere alcuna prospettiva di crescita», aggiunge Colelli.

Il primo a chiedere alla multinazionale di investire a Vibo i milioni che erano destinati a Corigliano Rossano, era stato il sindaco Romeo. Una posizione appoggiata poi anche dal deputato cinquestelle Tucci e dalla sezione provinciale della Lega.

Secondo il capogruppo dem in Consiglio comunale, «ci sono battaglie che non possono lasciare spazio alle divisioni e questa è una di quelle. Penso che tutte le forze presenti in Consiglio comunale, tutte le forze regionali, espressione del territorio, debbano mobilitarsi e mobilitare le proprie rappresentanze nazionali. L’Autorità di sistema portuale, ben rappresentata dall’ammiraglio Agostinelli, troverà tutta la disponibilità politica e amministrativa, per salvare un insediamento importantissimo per il riscatto della Calabria e della provincia di Vibo Valentia».

«Il sindaco Romeo merita, in questa battaglia, il sostegno di tutti. Come Partito democratico mobiliteremo le nostre delegazioni nazionali, a partire dalla nostra segreteria nazionale Elly Schlein ed il nostro segretario regionale Nicola Irto», la conclusione di Colelli.