Nardodipace, i cittadini denunciano gli amministratori dai carabinieri e il sindaco convoca un Consiglio per “smascherarli”
Il caso all’esame della Prefettura di Vibo dopo il singolare inserimento dell’argomento nei punti all’ordine del giorno della prossima seduta del civico consesso. La segnalazione da parte di un consigliere di minoranza mentre anche l’Arma attenziona il caso


Diversi cittadini si recano nella locale caserma dei carabinieri per denunciare la commissione di reati (o fatti comunque di interesse investigativo) da parte degli amministratori comunali e il sindaco fa convocare un Consiglio comunale “per svelare i nomi” di quanti hanno osato rivolgersi all’Arma e decidere quindi “i provvedimenti da adottare nei loro confronti”. Accade a Nardodipace e la convocazione con un simile ordine del giorno (più unico che raro), così come il relativo manifesto di convocazione del Consiglio comunale, non è passata inosservata tra i cittadini. Il tutto, inoltre, è stato portato in queste ore anche all’attenzione della Prefettura di Vibo Valentia con una richiesta di intervento urgente da parte dell’Ufficio territoriale di Governo sollecitata dal consigliere comunale di minoranza Samuele Maiolo. Il punto all’ordine del giorno della convocazione del Consiglio comunale per la giornata di venerdì 9 maggio alle ore 17, ad opera del presidente Piero Tassone, recita infatti testualmente: “Denuncia nei confronti di alcuni cittadini di Nardodipace per false accuse da essi formulate ai Carabinieri di Nardodipace nei confronti del Sindaco e dell’Amministrazione Comunale nel periodo dal 6 ottobre al 4 novembre 2023”.
Anche il “manifesto” a firma del sindaco di Nardodipace, Romano Loielo, datato 5 maggio 2025, non è da meno. Nello stesso si legge infatti: “Operazione Verità. L’amministrazione comunale di Nardodipace è stata fatta oggetto, già immediatamente dopo il suo insediamento, di vili attacchi da parte di chi ha tentato in ogni modo di destabilizzare quella volontà dei cittadini che ha stabilito nel maggio 2023, in maniera assolutamente democratica, chi avrebbe dovuto guidare la nostra comunità per i prossimi cinque anni. Per parlare di questo insieme all’intera cittadinanza e per svelare i nomi di coloro i quali, pensando di agire nell’ombra, hanno tentato di attaccare in maniera diretta il sindaco, nonché l’intera amministrazione comunale, è stato convocato il Consiglio comunale per Venerdì 9 maggio 2025 alle ore 17:00 presso la sala consiliare del palazzo municipale, il quale sarà chiamato a decidere anche sui provvedimenti da adottare nei loro confronti. Ogni cittadino di Nardodipace ha diritto di conoscere la verità, pertanto la S.V. è invitata a partecipare fattivamente alla seduta del Consiglio comunale”. Firmato: Romano Loielo, sindaco di Nardodipace.
La richiesta di chiarimenti alla Prefettura
Stando così le cose, il consigliere di minoranza, Samuele Maiolo, ha inteso informare immediatamente la Prefettura di Vibo per chiedere in maniera urgente dei “chiarimenti sulla legittimità del Consiglio comunale convocato per il 9 maggio 2025” avente quale punto all’ordine del giorno la “presunta denuncia verso cittadini”. Il consigliere Samuele Maiolo nella Pec inviata alla Prefettura sottolinea che tale “convocazione fa riferimento, in modo esplicito, a cittadini che si sarebbero rivolti alla Caserma dei carabinieri di Nardodipace per segnalare presunte irregolarità o discriminazioni”. Ricorda poi che già nel corso di una precedente seduta del Consiglio comunale, il sindaco Romano Loielo aveva dichiarato “pubblicamente di essere in possesso del fascicolo giudiziario relativo alla vicenda, a seguito – secondo quanto da lui affermato – della chiusura delle indagini”. Tutti elementi che, ad avviso del consigliere Samuele Maiolo, “sollevano seri dubbi sulla legittimità e sull’opportunità istituzionale della convocazione e nello specifico: sull’uso del Consiglio comunale come sede di esposizione e valutazione politica di denunce o esposti presentati da cittadini all’autorità giudiziaria o ai carabinieri, potenzialmente oggetto di indagini riservate; sulla legittimità dell’accesso e della divulgazione del fascicolo giudiziario da parte del sindaco in un contesto pubblico e politico, in assenza di provvedimenti ufficiali dell’autorità giudiziaria che ne dispongano la pubblicità; sulla compatibilità dell’iniziativa con i principi costituzionali di libertà di espressione, diritto di difesa e presunzione di innocenza; sul rischio concreto di una strumentalizzazione politica dell’organo consiliare a fini ritorsivi, con potenziali effetti intimidatori nei confronti dei cittadini che si sono legittimamente rivolti alle autorità”.
Sarà quindi ora la Prefettura di Vibo Valentia, con il prefetto Anna Aurora Colosimo in testa, a dover stabilire se sia legittimo o meno l’inserimento di un simile punto all’ordine del giorno di un Consiglio comunale e se in tale sede sia possibile la divulgazione di atti giudiziari potenzialmente ancora coperti da segreto istruttorio o comunque “riservati”.
Da ricordare che a Nardodipace si è andati al voto nel maggio del 2023 quando a vincere le elezioni comunali è stato il candidato Romano Loielo con la lista “Uniti per Nardodipace” (sconfitta la lista di Samuele Maiolo, mentre la terza lista in campo, con Fabio Tassone candidato a sindaco, ha ottenuto zero voti). Lo stesso Romano Loielo era stato già sindaco delle due amministrazioni comunali poi sciolte per infiltrazioni mafiose nel 2011 e nel 2015. E nella Commissione di accesso agli atti – nominata nel 2015 dall’allora prefetto di Vibo Giovanni Bruno – figurava quale componente, e presidente, l’allora vice prefetto Anna Aurora Colosimo (oggi prefetto di Vibo) che ben conosce, quindi, la realtà di Nardodipace ed è chiamata in queste ore a valutare la legittimità della convocazione del Consiglio comunale avente ad oggetto anche “i provvedimenti da adottare nei confronti di quei cittadini” che si sono rivolti ai carabinieri (già informati della convocazione del Consiglio) per denunciare atti e comportamenti degli amministratori comunali, sindaco in testa.
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