venerdì,Marzo 29 2024

Provincia di Vibo in default, Niglia scrive a quattro ministri

Il presidente dell’Ente intermedio ammette l’impossibilità di assicurare il riequilibrio del bilancio e si appella ai componenti del Governo auspicando un confronto sul “Caso Vibo”

Provincia di Vibo in default, Niglia scrive a quattro ministri

Provincia di Vibo Valentia in crisi irreversibile. E’ quanto emerge dalla lettera che il presidente della Provincia Andrea Niglia ha inoltrato ai ministri dell’Interno, dell’Economia, a quelli della Pubblica amministrazione e per gli Affari regionali e le Autonomie nonché al presidente della Regione Calabria e al prefetto di Vibo Valentia.

«Mi preme ribadire ulteriormente – scrive il presidente – la gravissima situazione in cui versa questa Provincia, in stato di dissesto, in ordine l’impossibilità di assicurare il riequilibrio del bilancio e garantire quindi il raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica assegnati alle Province che prevedono una nuova definizione delle funzioni provinciali quali edilizia scolastica, strade provinciali, ambiente e pari opportunità».

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Inoltre, nella missiva, vengono sottolineati «i particolari profili di criticità riscontrati e rimasti confermati anche dopo importanti progressi nella gestione finanziaria della Provincia di Vibo Valentia, cui si aggiungono le recenti norme sugli equilibri di bilancio delle amministrazioni pubbliche che hanno annullato qualsiasi capacità di spesa di questo Ente in materia di viabilità ed edilizia scolastica».

Nei passaggi salienti, il presidente Niglia ha quindi posto l’accento sulla impossibilità a garantire lo stipendio ai propri dipendenti (da 5 mesi), sulla non erogazione dei servizi attesi dai cittadini rispetto alle proprie funzioni istituzionali, e sull’interruzione dei servizi di telefonia e pulizia dei locali.

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Ha poi chiesto, dunque, di sostenere l’azione dell’amministrazione provinciale «auspicabile attraverso la predisposizione di specifici fonti di finanziamento a carattere straordinario», assicurando, in conclusione, piena apertura e disponibilità per affrontare nelle opportune sedi la “Problematica-caso Vibo” e auspicando l’avvio del «necessario confronto preliminare».

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