lunedì,Maggio 13 2024

Troppa gente in giro a Vibo, il sindaco: «Chiudo tutto». Le opposizioni: «Serve chiarezza»

Ultimatum del sindaco che preannuncia controlli serrati e pesanti multe. I gruppi di minoranza la incalzano: «Serve una sua immediata presa di posizione, il caos è generalizzato»

Troppa gente in giro a Vibo, il sindaco: «Chiudo tutto». Le opposizioni: «Serve chiarezza»
Il Comune di Vibo

Il Comune di Vibo aveva messo le mani avanti già nella mattinata di ieri: «Se le regole non verranno rispettate, il sindaco ha facoltà di chiudere nuovamente gli spazi pubblici». I parchi in particolare. Rischio che, alla luce dell’afflusso registratosi ieri nelle aree verdi cittadini, in serata ha assunto i toni dell’ultimatum: «Così non va bene – ha tuonato il sindaco sui social -. Ho ricevuto molte segnalazioni di comportamenti lontani dalla prudenza. Abbiamo aperto i nostri parchi e abbiamo detto che tutto è condizionato al rigoroso rispetto delle norme: divieto di assembramento; obbligo di distanza sociale; utilizzo mascherine. A quanto pare il messaggio non è passato. Domani (oggi, ndr) un altro giorno di prova, dopodiché valuterò la chiusura. Confido nel senso civico dei nostri cittadini anche se non mancheranno serrati controlli e pesanti multe». [Continua]

Sulla dibattuta questione si innesta l’intervento delle opposizioni consiliari. «Siamo seriamente preoccupati per quanto verificatosi nella giornata di ieri, 4 maggio, a causa dell’incertezza avuta dal sindaco di Vibo sull’attuazione dell’ordinanza n. 37 del governatore della Regione Calabria. La gente è confusa, le strade si sono riempite e il traffico ha ricominciato a scorrere come se da oggi ci fosse stato un “liberi tutti”. Ma come ben sappiamo non è così».

Per i gruppi Pd, Vibo Unica, Movimento 5 Stelle e Vibo prima di tutto «al momento una corretta condotta individuale è l’unica arma valida contro il Covid-19. È necessaria – spiegano quindi – un’immediata e netta presa di posizione del sindaco, il problema non riguarda solo i parchi, il caos è generalizzato. Spiegasse bene  che occorre obbligatoriamente  usare la mascherina, osservare le misure di prevenzione e contenimento del Covid quali il distanziamento sociale e, soprattutto, che le uscite consentite sono solo ed esclusivamente quelle previste dal Dpcm entrato in vigore in data 4 maggio. Ciò soprattutto dopo l’intervista su una rete televisiva nazionale della presidente Santelli (a “Che tempo che fa”) dove la stessa  ha asserito, diversamente dal vero, che qui in Calabria non vige l’obbligo della mascherina».

Per gli esponenti delle minoranze: «sono i rappresentanti istituzionali a dover dare certezze e soprattutto il buon esempio comunicativo, senza incertezze. In ragione di ciò deve essere immediatamente garantita, così come per i consigli comunali, la possibilità di partecipare ai lavori di Commissione anche da remoto e che è doveroso il rispetto delle misure di sicurezza a tutela di tutti. L’assenza di un regolamento, in emergenza sanitaria, non giustifica a nostro avviso l’avvio dei lavori in modalità ordinaria laddove, soprattutto, non giungano preventive rassicurazioni circa la sostenibilità delle opportune sanificazioni, cosa diversa della sola igienizzazione, durante ogni avvicendamento dei commissari nell’aula  consiliare».

Quindi la precisazione: «fin quando non arriveranno disposizioni e rassicurazioni in merito a quanto sopra rimarcato, loro malgrado, i consiglieri d’opposizione si vedranno costretti ad astenersi dalla partecipazione ai lavori consiliari con l’effetto, peraltro, di far conseguire all’Ente un ulteriore risparmio. È superfluo sottolineare che, l’avvio dei lavori, in assenza delle opposizioni non avrebbe ragion d’essere. Con la consapevolezza di quanto è importante trarre insegnamenti dalla storia non dimentichiamo  quanto registratosi nel 1918 a San Francisco durante la pandemia d’influenza spagnola».

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