Il vice coordinatore provinciale del movimento politico critica aspramente modalità e contenuti dell’incontro presieduto dal parlamentare per annunciare uno stanziamento di 19 milioni di euro a favore del Vibonese: «Novello Babbo Natale che il resto dell’anno dorme»
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«Neanche nella vituperata “Prima Repubblica” si era arrivato a tanto». È con queste parole che il vice coordinatore provinciale di Vibo Valentia del Movimento politico nazionale Indipendenza, Enzo Comerci, apre una dura nota critica nei confronti del deputato vibonese, Giuseppe Mangialavori, presidente della Commissione Bilancio della Camera, protagonista venerdì di un annuncio pubblico relativo allo stanziamento di 19 milioni di euro destinati ai Comuni della provincia.
Secondo Comerci, il parlamentare avrebbe «chiamato a raccolta, clienti ed amici, per annunciare, a “reti unificate”, la concessione di 19 milioni di euro per i Comuni della Provincia del Vibonese». Un evento che avrebbe assunto i toni di una celebrazione personale più che di una comunicazione istituzionale.
Alla presentazione, svoltasi nella sala consiliare del Comune capoluogo, «si sono presentati in tanti, con il cappello in mano, sindaci, assessori, consiglieri e qualche infiltrato», mentre «sullo scanno più importante era seduto il novello “Babbo Natale”, senza cappello per l’occasione, affiancato, per il grande evento dai vertici di Palazzo Luigi Razza».
Un clima di entusiasmo generale che, secondo il Movimento Indipendenza, sarebbe stato alimentato da una rappresentazione parziale della realtà. «Tutti giulivi, non sapevano che nel “pacco” di babbo natale c’era un modesto “regalo a rate”». Il riferimento è alla reale natura dei fondi annunciati: «i 19 milioni di euro, frutto di un emendamento alla Finanziaria del 2022, sono state “scongelate” e spalmate in cinque anni, dal 2025 al 2029». In altre parole, «sono state rateizzate».
La nota insiste sul ridimensionamento dell’intervento: «Nel sacco si nascondeva un pacchetto che diviso per i cinquanta Comuni della Provincia, chi più chi meno (a discrezione indiscussa del nostro, miracoloso, Santa Claus), si capirà bene che la “grande” concessione è molto modesta».
Da qui l’osservazione amara: «Certo, si dirà: meglio poco che niente. Certo, meglio poco che niente ma, Santo Iddio, c’era bisogno di scomodare nientepopodimeno il Presidente della Commissione Bilancio per così poco, forse avrebbe ottenuto di più un semplice Deputato».
La critica si allarga poi al ruolo politico complessivo del parlamentare. «In altri tempi, quando la politica, per certi versi, era cosa seria, non era concepibile che un deputato della Repubblica dormisse per un anno intero, o vivesse su Marte, disinteressandosi delle gravi problematiche», con un riferimento diretto «in particolare alla sanità – quella pubblica – della propria Provincia».
Secondo Comerci, il tempismo dell’annuncio appare tutt’altro che casuale: «Per poi svegliarsi, sotto Natale, distribuendo regali e regalini, attingendo dalla “pentola” degli italiani, come se fosse cosa sua».



