domenica,Aprile 28 2024

Regione, nasce la Carta dei diritti delle persone con sclerosi multipla

Il documento è stato sottoscritto da Regione Calabria e Aism. Centinaia i pazienti del Vibonese costretti a convivere con questa invalidante malattia

Regione, nasce la Carta dei diritti delle persone con sclerosi multipla

In Calabria diventa realtà la Carta dei diritti delle persone con sclerosi multipla. Un risultato di fondamentale importanza per coloro che si ritrovano a combattere contro questa subdola e invalidante malattia. Il tutto è stato sancito nel corso di un incontro svoltosi a Catanzaro nella Cittadella regionale, alla presenza del sub commissario alla Sanità, Ernesto Esposito, del coordinatore Aism Calabria, Salvatore Lico, dei consiglieri nazionali della medesima associazione, Sania Pagano e Angela Gaetano, e dei rappresentanti delle varie sezioni diramate sul territorio. Alla riunione ha partecipato in videoconferenza anche Paolo Bandiera, direttore Affari generali Aism-Advocacy. A compiere il prezioso gesto di mettere il sigillo sull’importante documento è stato lo stesso sub commissario Esposito, in rappresentanza del governatore della Calabria Roberto Occhiuto. Un atto dall’alto valore simbolico, che può rappresentare un vero e proprio punto di svolta nella lotta alla sclerosi multipla e nel sostegno della Regione alle persone affette da questa malattia e dalle patologie ad essa correlate. Al termine dell’incontro, palese la soddisfazione del coordinatore regionale Aism Lico, già presidente della sezione provinciale di Vibo Valentia con sede a Ionadi. «Questa importante firma – ha affermato – sottolinea la volontà di collaborazione tra Aism e istituzioni regionali per garantire un supporto completo alle persone affette da questa malattia neurologica, impegno congiunto fondamentale affinché possano condurre una vita dignitosa e piena di opportunità. Per quanto ci riguarda desideriamo ringraziare il sub commissario Esposito per la sua firma sulla Carta dei diritti, che evidenzia l’impegno della Regione Calabria verso queste importanti tematiche». Soddisfazione hanno espresso anche i consiglieri nazionali Aism, Gaetano e Pagano, per un gesto «che rappresenta un passo avanti significativo nella lotta per i diritti e il benessere delle persone affette da sclerosi multipla, non solo in Calabria, ma in tutto il paese, attraverso l’impegno comune per promuovere politiche sanitarie inclusive ed equilibrate, garantendo così un accesso adeguato alle cure e ai servizi per le persone con sm e patologie correlate».

La sottoscrizione della Carta dei Diritti rientra in un percorso avviato nel 2016, quando l’Aism ha proposto (per la prima volta in Calabria e in anticipo su molte regioni italiane) l’approvazione del “Percorso diagnostico terapeutico assistenziale”, firmato l’anno successivo in seguito alla stretta collaborazione tra i rappresentanti del dipartimento Tutela della salute della Calabria, i centri clinici regionali e l’Aism. Il Pdtasi caratterizza come modello di integrazione tra ospedale e territorio e tra ambito sanitario e sociale, con l’obiettivo di disciplinare tutti gli aspetti della patologia, dalla diagnosi al follow-up, compresi gli aspetti che, pur non riguardando direttamente la sfera diagnostico-terapeutico-assistenziale, incidono sulla qualità della vita dei pazienti. Il percorso, ad ogni modo, non si arresta qui. In futuro, infatti, ci si propone di: inserire il Pdta all’interno del Nuovo sistema di garanzia; promuovere e cogliere la sfida della telemedicina, per scrivere il futuro di una ricerca e di una pratica sanitaria responsabile che abbia un impatto concreto sulla società in generale e la comunità della sclerosi multipla; impostare un censimento universale dei pazienti aggiornato in maniera sistematica e continuativa, allo scopo di ottenere stime precise di prevalenza e incidenza della malattia. Per quanto riguarda il contesto calabrese si punta, nello specifico, ad aggiornare il documento, alla luce delle criticità emerse, e la rete dei centri clinici Sm. La Regione ritiene, infatti, che la parte riabilitativa sia la componente debole del processo. In Calabria coesistono diverse strutture, ma non c’è una rete formalizzata. Da qui la prospettiva nel Piano sanitario regionale di una futura erogazione di servizi in modalità di teleriabilitazione.

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