venerdì,Maggio 3 2024

Piano di sviluppo dei servizi sanitari: ecco i principali obiettivi strategici dell’Asp di Vibo

Nel documento strategico vengono illustrate le "soluzioni" per ridurre le liste di attesa e migliorare l'efficienza dei vari processi ospedalieri. Si punta alla medicina telematica e all'aumento del servizio di trasporto pubblico

Piano di sviluppo dei servizi sanitari: ecco i principali obiettivi strategici dell’Asp di Vibo
L’ingresso del Pronto soccorso dell’ospedale di Vibo

Nel Piano di sviluppo dei servizi sanitari approvato dall’Azienda sanitaria provinciale per dar seguito al decreto del commissario regionale alla Sanità, Roberto Occhiuto, che comporta un budget da 298 milioni per l’Asp di Vibo, vengono tracciati gli obiettivi strategici e le “soluzioni” per ridurre le liste d’attesa migliorando l’accettazione e le dimissioni dei pazienti. “Sulla base dell’analisi della situazione attuale, – si evidenzia nel documento strategico – è necessario definire gli obiettivi strategici del Piano. Questi obiettivi saranno orientati a migliorare l’accessibilità, la qualità e l’efficacia dei servizi sanitari nel territorio di Vibo Valentia, ovvero aumentare l’accesso ai servizi sanitari primari nel territorio e per farlo è possibile adottare diverse strategie: migliorare l’infrastruttura sanitaria investendo nella costruzione e nell’ampliamento di strutture sanitarie primarie nelle aree rurali o con bassa copertura”. Questo può “includere la creazione di ambulatori, o centri sanitari quali punti di prelievo territoriali a giorni alternati e/o periodici, apertura pomeridiana di alcuni servizi al cittadino, quali Cup, riscossione ticket anche con casse automatizzate, Pua territoriali multiservizi, organizzazione e istituzione di contact center aziendale”. Altro obiettivo è quello di “promuovere la telemedicina implementandone l’uso per consentire alle persone che vivono in zone rurali di accedere a servizi sanitari primari senza dover viaggiare a lunghe distanze. Questo potrebbe includere la possibilità di consultare un medico tramite videochiamata o la fornitura di servizi di monitoraggio alla distanza, incluso e inserito nelle eventuali Cot previste”.

Migliorare trasporti e collegamenti è per l’Asp uno degli aspetti che necessita un reale cambiamento, “soprattutto nelle zone rurali o con bassa copertura perché potrà facilitare l’accesso ai servizi sanitari primari. Ciò potrebbe implicare l’aumento dei servizi di trasporto pubblico o l’introduzione di servizi di trasporto specializzati per i pazienti che necessitano di cure mediche regolari, in analogia ai trasporti e taxi sociale, anche prevedendo navette per decongestionare poli erogatori e utilizzarne altri meno raggiungibili dai trasporti privati. Incentivare la pratica medica nelle aree rurali offrendo incentivi finanziari e professionali per i medici che scelgono di lavorare nelle zone rurali o con bassa copertura, rimodulando e riqualificando le specifiche guardie mediche territoriali”. Nel Piano si fa riferimento alla “necessità di migliorare l’efficienza dei processi ospedalieri, riducendo i tempi di attesa e ottimizzando l’allocazione delle risorse attraverso procedure di prenotazione a gestione centralizzata e trasparente e questo può avvenire adottando diverse strategie: l’utilizzo di un software dedicato per gestire l’afflusso e il percorso dei pazienti, che possa monitorare in tempo reale i tempi di attesa e l’affluenza alle diverse strutture ospedaliere. Questo consentirà anche di comprendere gli ostacoli e gli impedimenti presenti dalla presa in carico della prenotazione fino all’erogazione e alla domiciliazione”. Altro punto importante è investire in tecnologie sanitarie avanzate poiché “l’utilizzo di tecnologie come la telemedicina o i sistemi informatici per la gestione elettronica delle cartelle cliniche può contribuire ad accelerare i processi e migliorare la comunicazione tra professionisti sanitari. In questo modo si riducono i tempi di attesa per le visite e gli esami con l’ausilio della refertazione elettronica e l’invio del referto tramite “Mil” o portale dedicato; infine viene rilevata l’esigenza di implementare soluzioni innovative, come la telemedicina, per agevolare l’accesso e migliorare la continuità dell’assistenza sanitaria attraverso una serie di passaggi: coinvolgere i professionisti sanitari per ottenere il loro sostegno e coinvolgimento nel processo di implementazione della telemedicina; formare il personale sanitario organizzando sessioni di formazione sulle competenze tecniche e comunicative necessarie per utilizzare la telemedicina, creare un punto di accesso centrale attraverso un portale web o un’App dedicata dove i cittadini possono accedere ai servizi di telemedicina”.

Altro obiettivo è migliorare l’accessibilità ai servizi. L’Asp ha pertanto in progetto di implementare i servizi di assistenza primaria decentralizzati in diverse zone del territorio, creando centri sanitari locali o ampliando quelli esistenti. “Servirà l’apertura di almeno due punti prelievi nelle zone con minori servizi sanitari cui dovranno accompagnarsi il potenziamento assistenza domiciliare (Adi), l’attivazione servizi di telemedicina, per consentire ai pazienti di consultare i medici a distanza, soprattutto nelle aree remote della provincia che potrebbe includere la possibilità di prenotare appuntamenti virtuali, inviare referti medici via email o effettuare videochiamate con i medici, l’attivazione del servizio di riscossione Ticket o altri dovuti per via telematica (pago PA ecc.); l’installazione e distribuzione delle Casse automatiche c/o i maggiori punti di erogazione servizi dell’Asp, l’istituzione del servizio transfer (navetta utenti) per decongestionare ambulatori”. Inoltre, l’Azienda sanitaria punta ad “attivare procedure per la realizzazione di prestazioni aggiuntive per la riduzione dei tempi di attesa in particolare discipline e servizi di diagnostica, di organizzare un contact center aziendale informativo e di in orientamento ai servizi per il cittadino  e la refertazione e consegna referti centralizzata per l’invio automatizzato tramite servizio informatico”. Quanto alle ammissioni e dimissioni, e ottimizzazione dei flussi di pazienti “possono essere adottate diverse strategie: revisione dei criteri di prenotabili e di accesso alle prestazioni di ricovero, dei processi di dimissione e di inserimento nei percorsi riabilitativi anche privati, organizzazione di un percorso di screening e diagnosi e cura dei migranti minorenni non accompagnati”.

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