La Farmacia territoriale di Vibo recupera terreno: ora il 68% degli utenti si dichiara soddisfatto del servizio ma restano le code
Il questionario distribuito dall'Asp dal 6 maggio al 6 giugno fotografa la situazione dopo sei mesi dalla riorganizzazione. Tra le migliorie suggerite l'abbattimento dei tempi di attesa con l'incremento di punti di distribuzione dei farmaci

A circa sei mesi dalla riorganizzazione della Farmacia territoriale dell’Asp di Vibo Valentia, il questionario di gradimento somministrato agli utenti rivela un «quadro complessivamente positivo del servizio di erogazione diretta dei farmaci», pur evidenziando «aree suscettibili di miglioramento». L’indagine, condotta tra il 6 maggio e il 6 giugno, ha raccolto 100 questionari e si è posta l’obiettivo di «valutare la percezione degli utenti sulla qualità del servizio e sulle modifiche logistiche e organizzative implementate». Dare voce ai pazienti attraverso questo strumento è stato per l’Asp «fondamentale per comprendere a fondo l’esperienza e i bisogni soggettivi, promuovendo un approccio più umanizzato e centrato sull’individuo». I punti di forza principali emersi dal sondaggio riguardano tre pilastri fondamentali per l’utenza: chiarezza, relazione umana e ascolto. «La chiarezza delle informazioni fornite – si legge nel documento reso pubblico dall’Asp – è stata giudicata soddisfacente dalla maggior parte degli utenti, con l’82% che ha dichiarato di aver ricevuto indicazioni molto chiare o abbastanza chiare, sebbene una percentuale pari al 16% abbia evidenziato difficoltà interpretative che suggeriscono la necessità di interventi migliorativi sulla qualità comunicativa».
Il ritiro dei farmaci è stato percepito come «semplice o abbastanza semplice dal 79% del campione», mentre il restante «19% ha segnalato una certa complessità, elemento che stimola a valutare la possibilità di ulteriori interventi sulle modalità organizzative». Un punto di forza notevole è emerso nell’aspetto relazionale: la cortesia e la disponibilità del personale hanno ricevuto «giudizi molto positivi dal 90% dei pazienti». Questo dato dimostra quanto la componente umana e l’empatia siano percepite come centrali nell’esperienza di cura. Coerentemente, «l’89% dei pazienti ha riferito di sentirsi ascoltato e seguito durante l’erogazione del servizio», riflettendo un’impostazione orientata all’ascolto attivo e alla personalizzazione dell’assistenza. Per quanto concerne l’informazione farmacologica, «l’84% ha dichiarato di aver ricevuto spiegazioni molto o abbastanza chiare sull’uso del farmaco».
Da migliorare i tempi di attesa e la disponibilità dei farmaci
Nonostante i numerosi aspetti positivi, «permangono alcune criticità». Il 39% degli utenti ha riportato «tempi di attesa lenti o troppo lenti», un dato che, sebbene i «tempi medi si siano ridotti notevolmente» (circa 40/50 pazienti gestiti in un’ora), evidenzia una «criticità che può compromettere l’efficienza percepita del servizio». Nelle ore di punta, in particolare «nelle prime ore dopo l’apertura, l‘attesa può arrivare a circa 40 minuti», suggerendo la necessità di ulteriori interventi organizzativi. In merito alla disponibilità dei farmaci, «il 60% ha dichiarato di averli trovati sempre disponibili e il 29% quasi sempre», ma «una parte più ridotta ha lamentato indisponibilità occasionali», un aspetto rilevante in un contesto che richiede continuità terapeutica. Le condizioni igienico-strutturali degli ambienti poi sono state giudicate «complessivamente buone dall’80% degli intervistati», sebbene un 15% suggerisca la «necessità di un costante monitoraggio».
Percezione di miglioramento e suggerimenti dei pazienti
La valutazione complessiva del servizio è «risultata positiva per il 68% degli utenti», ma un «27% ha espresso giudizi solo sufficienti o insufficienti», indicando la necessità di «consolidare le buone pratiche e rendere omogenea la qualità dell’assistenza». Un dato giudicato «particolarmente incoraggiante» dall’Asp è la percezione di «miglioramento del servizio negli ultimi sei mesi, riconosciuta dall’89% dei partecipanti». Questo, è stato evidenziato nel report, «è un segnale evidente dell’efficacia delle azioni correttive già intraprese». Tra i suggerimenti dei pazienti, molti hanno «lamentato la mancanza di servizi igienici dedicati al pubblico» e, in alcuni casi, è stato «chiesto un ampliamento dell’orario di apertura e l’apertura di ulteriori punti di distribuzione». Alcuni utenti hanno anche sottolineato il «calvario vissuto prima» e come il servizio sia «ora in una “età dell’oro”», suggerendo di «abbreviare i tempi di attesa aumentando i giorni di distribuzione e gli sportelli».