venerdì,Maggio 17 2024

Tropea, diversabili: un giro d’Italia a nuoto per vincere contro l’indifferenza – Video

La battaglia di civiltà di Salvatore Cimmino, di Torre Annunziata, colpito a 15 anni da un terribile osteosarcoma

Tropea, diversabili: un giro d’Italia a nuoto per vincere contro l’indifferenza – Video
Salvatore Cimmino: sua l'iniziativa del giro d'Italia a nuoto

di Saverio Caracciolo

Quando si parla del giro d’Italia si pensa subito alle due ruote, ma quello che stiamo per raccontarvi è un giro moto speciale. Infatti Salvatore Cimmino, 57enne di Torre Annunziata, lo sta portando avanti interamente a nuoto, nonostante la sua disabilità.  A soli 15 anni Salvatore è stato colpito da un terribile osteosarcoma, un tumore maligno che ha costretto i medici all’amputazione della gamba destra. [Continua in basso]

Nonostante le difficoltà, sedici anni fa Salvatore ha iniziato la sua battaglia per rendere visibile un mondo di invisibili: quello dei disabili. E proprio per questo, con un pizzico di amarezza, ama definire la sua Italia “handicappata”, perché quotidianamente vengono violati i diritti delle persone con disabilità, calpestandone la dignità fino in fondo. 
Anche se non si definisce un grande nuotatore, Salvatore ha ideato questo giro d’Italia in 19 tappe, partendo lo scorso 7 maggio da Ventimiglia (IM) e arrivando ieri a coprire la tappa Tropea-Capo Vaticano supportato, in questo percorso di 15 km, da Rotary Club e Vela Club di Tropea e dai Comuni di Tropea e Ricadi. Un percorso che si concluderà il prossimo 9 ottobre in Friuli Venezia Giulia, con la tappa Duino-Trieste.

Ma la battaglia di Salvatore non è rivolta solo all’opinione pubblica: obiettivo dell’iniziativa sono anche i sindaci, con l’invito ad attuare quell’enorme patrimonio legislativo che disciplina i piani per l’abbattimento delle barriere architettoniche. In Italia su 8mila comuni soltanto tredici si sono dotati di questo importante strumento che potrebbe rappresentare la chiave di volta per liberare dalla disabilità, una vera e propria prigione per oltre 4 milioni di italiani e le loro famiglie.

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