venerdì,Marzo 29 2024

Qualità della vita, la provincia di Vibo Valentia ancora in fondo alla classifica

Ultima Crotone secondo il Rapporto di ItaliaOggi e Università La Sapienza di Roma. A conquistare la vetta è Parma, seguita sul podio da Trento e Bolzano

Qualità della vita, la provincia di Vibo Valentia ancora in fondo alla classifica
Corso Umberto I a Vibo Valentia

A conquistare la vetta della classifica sulla Qualità della vita è la provincia di Parma, seguita sul podio da Trento e Bolzano. Tutte del Sud le ultime, secondo il Rapporto sulla Qualità della Vita in Italia 2021 di ItaliaOggi e Università La Sapienza di Roma, in collaborazione con Cattolica Assicurazioni, giunta alla sua 23esima edizione. Quest’anno la maglia nera va a Crotone, preceduta da Napoli e Foggia (che era ultima lo scorso anno). Mentre Vibo Valentia perde una posizione rispetto allo scorso anno e si attesta al 102esimo posto. Così invece le altre province calabresi: Catanzaro 83esima (in calo di una posizione); Reggio Calabria 89esima (dal 78° posto dello scorso anno); Cosenza 93esima (nel 2020 era 91esima). [Continua in basso]

A metà classifica Roma, che scivola al 54esimo posto (l’anno scorso era al 50esimo), seguita dalla prima provincia meridionale per qualità della vita, che è Matera. Il rapporto registra quest’anno la scalata dei grandi centri urbani del Centro-Nord, con Bologna che era 27esima lo scorso anno e ora è quarta, Milano, che guadagna ben quaranta posizioni (dalla 45esima alla quinta) e Firenze, da 31esima a sesta. «Nella fase di uscita dall’emergenza pandemica, sono le grandi aree urbane del Centro-Nord che hanno mostrato la maggiore resilienza», spiega il coordinatore della ricerca, Alessandro Polli, del dipartimento di Scienze sociali e economiche della Sapienza.

La qualità della vita viene definita “buona” o “accettabile” in 63 province su 107, lo scorso anno erano 60 su 107. Tradotto in termini di popolazione, 22 milioni 255 mila residenti (pari al 37,4% della popolazione italiana) vivono in territori contraddistinti da una qualità della vita scarsa o insufficiente, contro i 25 milioni 649 mila residenti della passata edizione, pari al 42,5% della popolazione.

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