giovedì,Aprile 25 2024

Padri detenuti protagonisti del progetto del centro “Nati per la musica” di Mileto

L’evento è stato promosso a Laureana in sinergia con l’Istituto a custodia attenuata "Luigi Daga". La toccante lettera di uno degli ospiti della struttura

Padri detenuti protagonisti del progetto del centro “Nati per la musica” di Mileto
La sede del Cmi a Mileto

Ha prodotto i primi frutti la recente adesione dell’Istituto detentivo a custodia attenuata “Luigi Daga” di Laureana di Borrello, al programma nazionale portato avanti in Calabria dal presidio “Nati per la musica”, sorto a Mileto su input del Cantiere musicale internazionale. Obiettivo dichiarato del progetto, promosso dalla scuola di alta formazione in sinergia con decine di realtà territoriali, è di incentivare l’esperienza musicale in famiglia come strumento di relazione, già a partire dalla gravidanza. In tale contesto, nei giorni scorsi all’interno della struttura detentiva è stato organizzato l’evento dal titolo Che colore hanno le emozioni?”. L’interessante iniziativa ha coinvolto, nello specifico, cinque padri detenuti (già inseriti nel percorso rieducativo) e i loro rispettivi nuclei familiari. Il tutto è stato realizzato in un apposito spazio all’aperto, attrezzato in modo ottimale. In tale luogo, i padri hanno potuto sperimentare con mogli e figli come, grazie alla pratica strumentale, la musica riesca a favorire l’incontro e la relazione tra i componenti del nucleo familiare, anche quando ci si trova dentro le mura di una struttura carceraria. Ad attestare il successo di “Che colore hanno le emozioni?”, la toccante lettera inviata da uno dei padri coinvolti agli organizzatori.

«A mio parere – ha scritto con palpabile emozione il detenuto del “Luigi Daga” – queste sono le iniziative di cui Istituti come questo di Laureana, e non solo, hanno bisogno per avviare un giusto percorso di recupero. Infatti, non sono le restrizioni carcerarie a rappresentare la vera condanna, a quelle ci si abitua subito, ma la lontananza dai nostri cari e dai nostri figli, ed è proprio grazie a iniziative come questa che ci rendiamo conto di quello che ci stiamo perdendo. Quello che per molti potrebbe sembrare un semplice momento di vita quotidiana, a noi fa assaporare la felicità di vedere i nostri figli giocare liberamente lontani da quei “tavoli di colloquio”. Scintilla che innesca in noi la voglia di riabilitazione e di riscatto». Dal detenuto anche il plauso speciale agli organizzatori e ai volontari «per essere riusciti a far partecipare anche noi genitori, con canti e giochi, facendoci vincere la timidezza iniziale» e, soprattutto, «per essere riusciti, anche solo per poco tempo, ad abbattere le mura di cinta, facendoci tornare liberi e vivendo la gioia di vedere i nostri figli felici e spensierati». Soddisfazione per il successo dell’evento, da parte della responsabile del presidio di Npm, Rita Emanuela Galvagno, e della direzione dell’Istituto a custodia attenuata di Laureana, pronte a ripetere tali iniziative anche in futuro, magari dopo averle inserite in un percorso ad hoc calendarizzato.

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