sabato,Maggio 4 2024

Tropea, il Rotary chiude l’anno sociale con un dibattito sulla “Fusione degli enti locali”

Sette Comuni hanno partecipato all'evento che ha sondato il terreno sulla possibilità in futuro di unificare gli enti locali

Tropea, il Rotary chiude l’anno sociale con un dibattito sulla “Fusione degli enti locali”
Nicola Durante, presidente di Sezione Tar Salerno

Il Rotary Club di Tropea, ha concluso ieri il suo anno sociale con l’ultimo appuntamento incentrato sul tema “Fusioni degli enti locali, percorsi giuridici e visioni locali”. Il focus sulla normativa vigente, la quale tiene aperto il dibattito in Regione anche per la spinta recentemente data dall’Unione europea la fine di diminuire il numero degli enti comunali per ridurre la spesa pubblica, è stato fatto dal relatore principale dell’incontro Nicola Durante, presidente di Sezione presso il Tribunale amministrativo regionale di Salerno. L’evento, patrocinato e partecipato dai sindaci o dai rappresentanti dei Comuni di Ricadi, Tropea, Parghelia, Zambrone, Zaccanopoli, Drapia e Spilinga, è servito un po’ anche per provare a capire quanto sia duro a resistere il campanilismo ai giorni nostri, sebbene l’evoluzione dei tempi, della politica, del mondo imprenditoriale e dei territori stia rimettendo in discussione anche l’importanza dei cosiddetti piccoli centri. Parlare della norma in vigore, quasi anticipando quello che potrebbe essere lo scenario all’orizzonte da qui a dieci anni ad esempio, ed aprire poi il dibattito al confronto tra le diverse amministrazioni locali presenti, ha permesso a ciascun intervenuto di esternare la propria visione di futuro, mostrando al pubblico presente quanto si sia in realtà già pronti, lungimiranti, o meno per unirsi ed avere maggiori forze. [Continua in basso]

Francesco Rotolo, presidente Rotary Tropea e Nicola Durante

La serata si è aperta con il benvenuto del presidente del Rotary Club di Tropea, l’avvocato Francesco Rotolo che, nell’aprire i lavori, ha illustrato quelle che erano le finalità dell’evento: «Da diversi anni il Club di Tropea tiene i piedi ben piantati sul territorio ascoltando puntualmente quelli che sono i programmi e le problematiche dei singoli enti locali. Oggi facciamo una cosa diversa, mettere infatti insieme tutti i sindaci con un esperto di caratura indubbia come il dottor Durante, significa superare la logica solita dei convegni che vede il tavolo di presidenza guardare al proprio ombelico. Quello che ci proponiamo in questo incontro non è di imporre una soluzione, non abbiamo questa presunzione, ma di indicare una via che in ogni caso deve essere presa in considerazione, attraverso la partecipazione ed il coinvolgimento delle popolazioni. Se oggi infatti si informa una cittadinanza che vuole essere resa partecipe, si potrà essere in grado di governare fenomeni che in ogni caso tra dieci anni ci potrebbero venire calati dall’alto». Si è poi proseguito con la disamina della complessa normativa a cura del presidente Durante, il quale ha poi analizzato gli unici tre casi di fusione avvenuti finora in Calabria: Lamezia Terme, Casali del Manco e Corigliano Rossano. Quindi la parola è passata ai sindaci, che hanno espresso le proprie opinioni segnando diverse sfumature di pensiero: dalla contrarietà assoluta del sindaco di Zambrone Corrado L’Andolina, alla posizione possibilista dei sindaci Alessandro Porcelli (Drapia), Maria Budriesi (Zaccanopoli) ed Enzo Marasco (Spilinga), alle posizioni più sfumate come quella del sindaco di Tropea Giovanni Macrì che, pur non essendo contrario a prescindere, ma marcando più il senso di annessione che di vera e propria fusione, ha invocato la necessità di una comunanza di intenti tra le popolazioni e di politiche tra gli enti da “sposare”. in fine, è intervenuto anche il consigliere comunale di Ricadi Domenico Tomaselli il quale ha invocato, in ogni caso, la necessità di un ampio coinvolgimento popolare e democratico. Il tema dell’incontro ha stuzzicato l’interesse del pubblico presente, suscitando un ampio dibattito in cui si sono registrati numerosi interventi tra i quali anche quello dell’architetto e socio rotariano Giuseppe Lonetti che, richiamando il momento storico dei 24 casali di Tropea in cui il territorio era inteso come area più vasta, ha lanciato l’idea di un «Parco territoriale naturalistico quale meccanismo sovracomunale che ponga le sue basi nella morfologia del territorio che ci condiziona da sempre. Questo, più che parlare di fusione dall’oggi al domani, potrebbe farci riprendere le buone abitudini comportamentali e gestionali che un tempo consentivano di governare un territorio vasto». In fine, l’intervento del socio rotariano di Crotone Salvatore Foti, che ha illustrato il progetto di fusione che ingrandirebbe l’attuale Comune di Crotone.

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