domenica,Maggio 12 2024

Acqua non potabile a Vibo, bocciate le Casette proposte del M5S si ritorna alle autobotti

Grave la situazione in città, con i cittadini che questa mattina dovranno rifornirsi in un punto di distribuzione individuato all'interno del mercato delle Clarisse

Acqua non potabile a Vibo, bocciate le Casette proposte del M5S si ritorna alle autobotti

“Questa amministrazione comunale, sorda e non previgente alle esigenze dei cittadini, nel 2019 aveva bocciato senza appello la nostra proposta dell’istituzione delle Casette dell’acqua. Ora con l’emergenza idrica che si ripropone, la loro presenza per i cittadini sarebbe stata molto utile”. Così i consiglieri comunali del M5S Domenico Santoro e Silvio Pisani a seguito dei problemi che la città sta vivendo a causa del divieto dell’uso dell’acqua per la presenza di coliformi. “La nostra proposta era stata quella di installare, nelle principali piazze della città, le “Casette dell’Acqua” attraverso una concessione a ditte private per impianti a tripla spina e a bassissimo costo, circa un terzo del prezzo corrente in bottiglia, con le seguenti caratteristiche: spina per distribuzione di acqua microfiltrata (prelevata dall’acquedotto pubblico) a prezzo contenuto; spina per acqua gassata a prezzo normale; spina per acqua sorgiva (Serra) attraverso un serbatoio sotterraneo ed a pagamento. Tale soluzione, a costo zero per le casse comunali e adottata ormai dalla stragrande maggioranza dei Comuni, avrebbe permesso – in una situazione di emergenza come quella attuale – di aprire gratis le “spine” e far rifornire i cittadini almeno dell’acqua potabile per bere. Si continua invece ad acquistare acqua in bottiglie di plastica, contribuendo così all’inquinamento, anche atmosferico, con i vari tir che trasportano casse d’acqua da nord a sud sulle varie autostrade, dimenticando che la Calabria è piena di acqua e ognuno di noi può utilizzare le risorse del proprio territorio. È evidente che questa amministrazione – sottolineano Santoro e Pisani – non vede lontano e non fa il bene dei suoi cittadini”.

Il mercato delle Clarisse a Vibo

Il perdurare dell’emergenza idrica ha infatti indotto l’amministrazione Limardo a soluzioni tampone e così, a partire dalla mattinata odierna “presso il mercato delle Clarisse – ha fatto sapere il sindaco attraverso la propria pagina Facebook – sarà previsto un punto di distribuzione di acqua potabile. Le famiglie particolarmente fragili – ha aggiunto il primo cittadino – potranno telefonare sin da subito al numero 380 2870292 “Augustus Emergenza” per richiedere assistenza a domicilio”. La situazione di emergenza si protrae dal 5 luglio quando, con ordinanza sindacale, è stato emesso il divieto di utilizzo dell’acqua per scopi potabili e per il consumo umano. La causa del divieto è da ricercare nella presenza di batteri coliformi ed escherichia coli emersi all’esito delle analisi di laboratorio dei campioni di acqua potabile. Le aree interessate dal divieto sono: quartiere di Moderata Durant (comprese le aree prospicienti la SS 18); quartiere Feudotto; quartiere Sacra Famiglia; quartiere Affaccio (comprese le aree tra via Olivarella e viale Giovanni XXIII); aree comprese tra via Lacquari, via Papa Giovanni Paolo II, via Cesare Pavese, via Bitonto; aree comprese tra via Alessandro Manzoni e via Pasquale De Maria. Il provvedimento vergato dalla Limardo chiarisce che “l’acqua non può essere utilizzata per uso alimentare, per l’igiene della persona, per l’igiene orale, lavaggio oggetti per l’infanzia (biberon, contenitori pappe, ecc. ), la preparazione degli alimenti, il lavaggio di stoviglie o utensili da cucina e apparecchiature sanitarie. Le risorse idriche pulizia della casa e il funzionamento degli impianti sanitari”. In piena estate, dunque, la città di Vibo Valentia è costretta a fare i conti con una situazione surreale e che non viveva dai tempi dell’amministrazione di Nicola D’Agostino, privata di un bene prezioso per il quale i cittadini pagano tariffe salitissime.

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