giovedì,Maggio 2 2024

Porto di Tropea: disagi per i disabili possessori di barche, Valeri interessa il prefetto

Per l'ex consigliere comunale «la "ciliegina sulla torta" è la scaletta donata per accedere alle imbarcazioni». Una "soluzione" da rivedere perchè non elimina i pericoli

Porto di Tropea: disagi per i disabili possessori di barche, Valeri interessa il prefetto
Rampa di accesso al pontile mobile

La lotta che Nino Valeri sta portando avanti per garantire la tutela dei diritti dei disabili all’interno dell’area portuale di Tropea prosegue su tutti i fronti, nonostante lo stesso Valeri stia continuando a registrare scarsa attenzione al problema da parte della stessa società Porto di Tropea spa. Come testimoniano le foto che ci ha inviato, il pontile mobile dove sono ormeggiate le barche dei tropeani residenti, senza badare ai portatori di disabilità, resta una piattaforma per nulla sicura. «Chi non è un disabile non può assolutamente capire le difficoltà oggettive di chi non riesce a stare in piedi su di un supporto galleggiante senza rischiare di finire in mare o, peggio, farsi male. E ci sono tutta una serie di situazioni che, arrivati a questo punto, bisogna insistere ad evidenziare per fare in modo che tutto venga compreso e risolto. Per prima cosa – prosegue Valeri – segnalo che già la rampa di accesso al pontile risulta troppo ripida per chi, come me, ha difficoltà di deambulazione. A questo bisogna poi aggiungere che sia la rampa che il pontile sono in balia del moto ondoso creato dalle imbarcazioni che entrano o escono dal porto. Pescherecci, motoscafi piccoli, barche a vela di una certa stazza, yacht e navi per le isole Eolie. Ognuna di queste smuove differenti quantità di acqua al suo passaggio e più il mezzo è grande, più il pontile e la passerella ondeggiano vistosamente».

Scaletta per disabili donata dalla società Porto di Tropea spa

«Come fa un disabile possessore di una barca, mi chiedo, a salire a bordo in sicurezza in simili circostanze che continuano a manifestarsi? Voglio essere ancora più chiaro, così da far cogliere meglio il problema: il rischio di cadere in acqua o di perdere l’equilibrio sulla rampa o sul pontile, mentre passa un’imbarcazione grande, è per chiunque. Figuriamoci per un disabile o per chi ha serie difficoltà motorie». Sulla potenziale pericolosità dell’accesso al pontile mobile, sulla sua precaria stabilità e sulla mancata tutela dei diritti dei disabili, Valeri aggiunge: «Ho denunciato la situazione, oramai divenuta insostenibile visto il traffico navale in aumento nel porto, alle autorità competenti. Ora attendo che la questione faccia il suo corso ma nel frattempo faccio appello anche al prefetto di Vibo Valentia per invitarlo ad interessarsi della faccenda al fine di tutelare i diritti, al momento negati, dei disabili». Le fotografie mostrano, tuttavia, anche un’altra triste verità: «Quella che si vede in foto è l’unica soluzione che la società Porto di Tropea spa riserva alle persone disabili con difficoltà a deambulare e possessori di una barca. Per accedere, non solo bisogna scendere una rampa instabile per poi raggiungere il pontile galleggiante e traballante, ma occorre pure che un disabile salga su una scaletta, inconsapevolmente offerta dal delegato unico Aristide Di Salvo, con la convinzione, solo per quest’ultimo, che sia l’unico modo per poterci salire a bordo»; la scaletta in legno, di fatto, «fornitami dalla società Porto di Tropea spa – conclude Nino Valeri – è la ciliegina sulla torta che fotografa la “grandissima” attenzione che viene data ai disabili all’interno dell’area portuale».

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