martedì,Aprile 30 2024

In provincia di Vibo non è un BenVivere: ancora nella flop ten delle peggiori in Italia

Il rapporto, giunto alla sua quinta edizione, è stato presentato al Festival nazionale dell’economia in corso a Firenze

In provincia di Vibo non è un BenVivere: ancora nella flop ten delle peggiori in Italia
Panoramica di Vibo Valentia dall'alto
Panorama di Firenze

Presentata al Festival nazionale dell’Economia civile in corso a Firenze la quinta edizione del Rapporto sul BenVivere delle province italiane 2023: classifiche, indicatori, benessere soggettivo, partecipazione e invecchiamento: la ricerca vede la conferma di Bolzano al primo posto. Chiude la classifica Crotone, – 3 posizioni. Nella “flop 10” (ultime dieci posizioni” anche Reggio Calabria, Caltanissetta, Foggia, Taranto, Napoli, Benevento, Nuoro, Caserta e Vibo Valentia. Le province che perdono più di 15 posizioni sono Rieti, La Spezia e Trieste. Lo studio – curato da Leonardo Becchetti, Dalila De Rosa e Lorenzo Semplici, e realizzato dalla Scuola di Economia civile con Avvenire e il contributo di Federcasse e Confcooperative – contiene le nuove classifiche su ‘benvivere e ‘generatività’ delle province italiane, ma non si registrano “miglioramenti significativi fra le macroaree del Paese rispetto allo scorso anno. Considerando qualche piccola eccezione, nel complesso il Sud non ha recuperato sul Nord e sul Centro e quest’ultimo non ha recuperato sul Nord». Nello specifico nella classifica 2023 del “Benvivere”, Bolzano pur perdendo 0,13 punti rispetto all’anno scorso si conferma al primo posto. Completano il podio Pordenone (+3 posizioni rispetto al 2022) e Prato (+2). Scendono, invece, Firenze e Siena (-3), rispettivamente quinta e sesta dietro Milano. Nel top 10 anche Trento, Ancona, Bologna, Gorizia. Le province che hanno migliorato di più (15 posizioni) sono Sondrio, Bergamo, Rimini, Terni e Alessandria. Secondo la classifica 2023 della Generatività invece (che consiste nell’impatto atteso delle azioni della cittadinanza), al primo posto si colloca nuovamente la provincia di Bolzano, seguita da Trento e Milano. Il quarto e il quinto posto sono occupati da Pordenone e Reggio Emilia. Nel complesso, questa classifica mostra una certa stabilità (- 0,37 punti) rispetto allo scorso anno, in particolare per indicatori come l’età media della madre al parto, il numero medio di figli per donna, le banche del tempo, la raccolta differenziata e il numero di Neet (i giovani che non studiano né lavorano). A registrare le variazioni maggiori, in riduzione quasi ovunque, sono soprattutto due criteri esaminati: il numero di cooperative iscritte all’albo e il numero di start-up innovative.

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