venerdì,Ottobre 4 2024

Sistema bibliotecario vibonese chiuso, l’appello dell’Osservatorio civico: «Immenso patrimonio a rischio, si cerchino soluzioni»

Il sodalizio sollecita le istituzioni a fare squadra e promette battaglia: «Non può essere tollerato che l'enorme capitale librario non sia più a disposizione comunità su cui ricadranno solo i drammatici effetti della ennesima sottrazione di un servizio»

Sistema bibliotecario vibonese chiuso, l’appello dell’Osservatorio civico: «Immenso patrimonio a rischio, si cerchino soluzioni»
Una sala lettura del Sistema bibliotecario vibonese

«Non possiamo rimanere indifferenti di fronte al rischio che si possa disperdere o depauperare il ricco e prezioso patrimonio librario e documentario del ‘Sistema bibliotecario vibonese’, che appartiene a pieno titolo ai cittadini». Lo afferma l’Osservatorio civico- Città attiva di Vibo, tramite la referente Francesca Guzzo.

L’avvocato entra nel cuore della vicenda: «La nostra Città ha avuto finora il privilegio di usufruire di due realtà culturali importanti. Molto diverse tra loro, per funzioni e finalità, ma entrambe fondamentali: il Sistema bibliotecario vibonese e la Biblioteca comunale. Il primo, ospitato all’interno del bellissimo Palazzo Santa Chiara di proprietà del Comune di Vibo, custodisce 80 mila volumi e migliaia tra film e fotografie; la seconda, la Biblioteca comunale, ha una dotazione bibliografica fatta di circa 60 mila opere, tra libri antichi e moderni, mappe e fotografie, oltre circa 250.000 riviste e giornali. Entrambe le realtà costituiscono due Poli culturali di grandissima importanza per la Città di Vibo e per l’intera Provincia, e in quanto tali vanno difese».

L’Osservatorio civico «non intende entrare nel merito della questione, né vuole soffermarsi sulla recente inchiesta della Guardia di Finanza e della Procura della Repubblica che ha riscontrato criticità relative alla contabilità dell’istituto culturale, a cui è conseguita la graduale riduzione dei servizi ultimamente affidati ad una sola dipendente e tre volontarie, le quali meritoriamente si alternavano per cercare di mandare avanti le attività principali».

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L’appello

Il sodalizio rivolge un appello agli enti, amministrazioni comunali, provinciali e regioni «affinché ciascuno, per quanto di propria competenza, si attivi per individuare le soluzioni che consentano di preservare questo immenso patrimonio, prescindendo dalle responsabilità specifiche che ne hanno determinato le sorti». Per la referente Guzzo, il Sbv, «già punto di incontro e scambio culturale, può diventare un presidio di democrazia e legalità per l’intera Provincia, perciò non si può restare inerti dinnanzi alla sua chiusura, non può essere tollerato che l’enorme capitale librario, che da anni preserva, non sia più a disposizione della incolpevole Comunità, su cui ricadranno solo i drammatici effetti della ennesima sottrazione di un servizio».

L’analisi prosegue: «Troppo spesso capita che i nostri stessi amministratori richiamino i fasti che hanno visto brillare di luce propria la nostra bellissima città, rimpiangendo ciò che è stato ed i grandi uomini che hanno saputo renderla un meraviglioso “giardino sul mare”. Tuttavia, senza voler togliere lustro al nostro passato e per quanto sia piacevole celebrarlo, a chi giova vivere di ricordi mentre va tutto in pezzi? Quella Vibo, che non esiste più, continua comunque ad essere presente nel patrimonio storico e culturale sopravvissuto sino ad oggi, che noi abbiamo il dovere di preservare anche per riconoscenza a quell’antica grandezza, da cui dobbiamo farci ispirare», aggiunge l’esponente dell’Osservatorio.

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«Rischio impoverimento del territorio»

In tale contesto, il sodalizio, «chiede che vengano unite le forze e messe in campo tutte le risorse. È infatti indispensabile che le Amministrazioni comunali, provinciali e regionali si attivino sinergicamente, accantonando ogni divergenza ed appartenenza politica, per perseguire il fine comune di difendere un bene inestimabile, patrimonio dell’intera Provincia. In caso contrario, sarà impossibile chiamarsi fuori dalla responsabilità di non averne impedito la fine, e dall’aver contribuito a determinare l’ulteriore impoverimento della Provincia di Vibo Valentia». L’Osservatorio civico Città Attiva, pertanto, «invita gli Enti e le Amministrazioni locali ad impegnarsi tutti insieme a scongiurare la chiusura del Sistema Bibliotecario Vibonese e provvedere a preservare ogni bene che rientri nel patrimonio artistico e culturale di Vibo; dal canto loro, i cittadini attivi di Vibo Valentia dichiarano di essere pronti a fare quanto necessario perché ciò accada».

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