Serra San Bruno, il viale della Certosa tornerà ad essere pedonale. Disposta l’ordinanza dal sindaco Barillari
Fino al 31 luglio solo il sabato e la domenica, ad agosto tutti i giorni. Ecco il contenuto del provvedimento
Da domani, primo maggio il viale della Certosa di Serra San Bruno tornerà ad essere pedonale, in continuità, come si legge in una nota, con: «Le misure adottate negli anni precedenti e con il fine di valorizzare lo spettacolare viale alberato che dal Calvario conduce a Santa Maria del Bosco». Il sindaco, Alfredo Barillari ha dunque emanato un’ordinanza per disporre la chiusura al transito veicolare del tratto di strada, nella giornata di domani; ogni sabato dalle ore 14:00 alle ore 20:30 ed ogni domenica dalle ore 8:00 alle ore 20:30 per il periodo che va dal primo maggio al 31 luglio. Ad agosto, invece sarà chiuso tutti i giorni della settimana dalle ore 8:00 alle ore 20:30.
Sono esclusi da questa ordinanza i dipendenti dell’Arma dei Carabinieri che devono raggiungere il locale Comando, i residenti, i proprietari di terreni agricoli, stalle ed allevamenti animali presenti sul tratto interessato. «L’obiettivo – continua la nota – è quello di massimizzare la fruibilità di incantevoli luoghi facendo gustare a residenti e visitatori il connubio tra natura e spiritualità anche con serene e spensierate passeggiate senza dover fare i conti con il disturbo e l’inquinamento arrecato dal traffico veicolare. L’amministrazione comunale insiste, dunque, nella sua idea di mettere in risalto i punti d’eccellenza della città stimolando contestualmente attività di passeggio, running, ciclismo amatoriale e attività sportive di varia natura».
In chiosa è stato ribadito che: «Liberando dalla circolazione veicolare uno dei luoghi più apprezzati di Serra San Bruno, si intende esaltare un patrimonio naturale unico, sempre più ambito ed ammirato. Pertanto, alla tradizionale passeggiata socializzante nel centro storico, si aggiunge quella rilassante e rigenerante in un percorso che non è scalfito da suoni, rumori o dal caos della modernità».