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Ammonta a poco meno di un milione di euro il finanziamento erogato dal ministero dell’Interno per l’attuazione di un Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar) sul territorio comunale di Mileto. Il bando pubblico di gara a procedura aperta per individuare l’operatore economico chiamato a garantire il servizio scadrà il prossimo 1 febbraio. Il progetto umanitario, nello specifico, prevede l’accoglienza sino al 31 dicembre 2023 di 24 migranti, titolari di protezione internazionale nell’ambito del sistema “Siproimi”. Il bando e l’iniziativa in se stessa vengono visti come «una buona opportunità lavorativa» dal sindaco Salvatore Fortunato Giordano, tra l’altro «in un settore che implica grande generosità per l’accoglienza».
Detto ciò, non è la prima volta che nella cittadina normanna vengono attuati progetti del genere, anzi. I primi centri Sprar in tema di immigrazione sul territorio comunale risalgono a diversi anni fa e hanno operato nel tempo fino a pochi mesi fa. Del resto, il dovere di ospitalità e di accoglienza multirazziale è un valore da sempre ben radicato in questa comunità.
A Mileto, non a caso, da decenni e da più generazioni vive ed è perfettamente integrata una folta rappresentanza di magrebini e sudanesi. Grande esempio di pacifica convivenza e rispetto tra popoli è dato dalla cittadinanza anche riguardo agli aspetti di carattere prettamente religioso. La città sede della più antica diocesi di rito latino del meridione d’Italia, infatti, oltre alla basilica cattedrale intitolata a Maria Assunta in Cielo e a San Nicola di Bari, tra le sue “mura” ospita da anni anche la moschea “Enna Sr”, vero punto di riferimento per i musulmani della regione e, tra l’altro, l’unica della provincia di Vibo Valentia. Si capisce bene, allora, come un progetto umanitario come quello attinente al bando in scadenza a febbraio, si inserisca perfettamente in un contesto del genere.

