Uno dei giudici a latere si è astenuta dopo l’invito del difensore dell’imputato in quanto ha già svolto le funzioni di gip nell’inchiesta Rinascita Scott. Sarà necessario individuare una nuova Corte di secondo grado per il boss di Limbadi
Nel mirino della Distrettuale antimafia di Reggio Calabria c’è una sorta di all star della mafia: i capi di 'ndrangheta e Cosa nostra coalizzati per punire un togato che non aveva paura della verità
Dinanzi al Tribunale di Vibo l’esame del luogotenente Pagano sull’informativa Imperium e le ingerenze della cosca sul villaggio di Nicotera. La cacciata dei Ranieli, i nuovi accordi con proprietario e gestore, e la divisione delle somme
Al giovane di San Gregorio d'Ippona - figlio del boss Giuseppe Mancuso di Limbadi - contestati anche i reati di resistenza a pubblico ufficiale e guida in stato di ebbrezza
Sentenza in abbreviato del gup di Reggio Calabria. Per il boss di Limbadi prevalgono le tesi difensive degli avvocati Paride Scinica e Francesco Calabrese. Quattro i vibonesi imputati
Nell’appello che la Dda propone contro l’assoluzione di Porretta e Paduret c’è l’analisi del rapporto col boss: «Era sempre attaccato a me». L'odio per l'ex procuratore di Catanzaro e l’idea di eliminare un collaboratore di giustizia: «… un attentato pàpà pà, lo carichi e lo porti via»
La Dda di Catanzaro propone appello anche su un’assoluzione per tentata estorsione. La mediazione del boss attraverso Pasquale Gallone. Diventano definitive 14 assoluzioni
Secondo il collaboratore di giustizia il boss di Limbadi «è stato il più giovane capocrimine del Vibonese perché si relazionava con le altre cosche con diplomazia». Il suo ruolo nel "tribunale" di omertà di San Luca
La figura del reggente della Locale di Limbadi nelle parole dei giudici: dalla capacità di imporsi comunque come punto di riferimento della criminalità organizzata alla politica di “pacificazione” (anche con le cosche reggine)
Al giovane di San Gregorio d'Ippona - figlio del boss Peppe Mancuso di Limbadi - contestati anche i reati di resistenza a pubblico ufficiale e guida in stato di ebbrezza
Il gip fra le contestazioni ricostruisce una vicenda emblematica del controllo del territorio e delle “pressioni” rivolte ai titolari di strutture alberghiere. Il denaro sarebbe stato diviso fra la cosca dei La Rosa e Luigi Mancuso
Accolto il ricorso degli avvocati Scinica e Calabrese e annullata la decisione della Corte d’Appello di Catanzaro che aveva accolto la ricusazione di due giudici del Tribunale di Vibo ma aveva fatta salva tutta l’istruttoria dibattimentale nei confronti del principale imputato
Decisione del Tribunale di Vibo in attesa della pronuncia della Cassazione sul ricorso dei difensori che si oppongono alla dichiarazione di efficacia di tutta l’attività istruttoria sinora compiuta nei confronti dell’imputato
La Corte d’Appello, pur avendo accolto la ricusazione, fa salva tutta l’istruttoria dibattimentale sinora compiuta nei confronti dell’imputato principale che verrà giudicato da altro Collegio del Tribunale di Vibo. Ecco gli scenari anche alla luce della posizione di Giuseppe Accorinti
Al giovane di San Gregorio d'Ippona - figlio del boss Peppe Mancuso di Limbadi - contestati anche i reati di resistenza a pubblico ufficiale e guida in stato di ebbrezza
L’imputato numero uno dell’intera operazione antimafia dovrà essere giudicato da un nuovo Collegio avendo la Corte d’Appello accolto la ricusazione di due giudici del Tribunale di Vibo
La decisione dopo un precedente annullamento con rinvio ad opera della Cassazione. Accolte le argomentazioni prospettate dagli avvocati Scinica e Calabrese. La posizione del principale imputato del maxiprocesso dovrà essere stralciata
La Suprema Corte sottolinea gli errori della Corte d’Appello di Catanzaro nel respingere la richiesta dell’imputato nei confronti dei magistrati Cavasino e Romano. I due togati avevano presentato richiesta di astensione dal maxiprocesso dopo aver emesso la sentenza Nemea nella quale hanno già definito l’imputato quale capo del Crimine vibonese
Il collaboratore di giustizia di Rosarno svela le intenzioni di Umberto Bellocco di eliminare Luigi Mancuso, mentre quest’ultimo anni prima avrebbe avuto intenzione di far fuori il boss della ‘ndrangheta in accordo con i Piromalli ed i Pesce
Sarà necessaria una nuova pronuncia della Corte d’Appello di Catanzaro sulla ricusazione presentata da Luigi Mancuso nei confronti dei magistrati Cavasino e Romano. I due togati avevano presentato richiesta di astensione dal maxiprocesso dopo aver emesso la sentenza Nemea nella quale hanno già definito l’imputato quale capo del Crimine vibonese