Viene certificata anche dai dati dell’Arpacal (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria) la bontà del lavoro intrapreso dalla polizia giudiziaria della Procura di Vibo, Aliquota carabinieri-Nucleo Ambiente (guidati da Gaetano Vaccari), e dalla Capitaneria di Porto al fine di salvaguardare l’ambiente e le condizioni del mare del Vibonese. I dati sulla qualità delle acque destinate alla balneazione per l’anno in corso – diffusi dall’Arpacal – certificano infatti una situazione positiva in gran parte delle località del Vibonese, segno evidente che il controllo a tappetto di tutti depuratori, il sequestro e la scoperta di diversi by-pass unitamente all’azione ad ampio raggio portata avanti da tempo dalla polizia giudiziaria continua a dare i suoi frutti. Le criticità in provincia di Vibo si evidenziano infatti in una sola zona, vale a dire a 200 metri a destra dalla foce del fiume Mesima e per una lunghezza di 560 metri dove la qualità delle acque viene definita dall’Arcapacal come “scarsa”.
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