giovedì,Aprile 18 2024

Rifiuti e nuova discarica nel Vibonese: si torna sotto l’egida della Regione con Arrical

Sfumato l'impianto a Sant'Onofrio si pensa al territorio di Dinami. Ecco il progetto dell'Azienda regionale per i rifiuti illustrato a Vibo nella riunione dell'Ato alla presenza dei sindaci. Si punta ai 300 milioni di euro del Pnrr

Rifiuti e nuova discarica nel Vibonese: si torna sotto l’egida della Regione con Arrical

Accantonato definitivamente il progetto di discarica dei rifiuti a Sant’Onofrio dopo lo stop arrivato anche dal Consiglio di Stato, si procede in direzione del territorio di Dinami. La conferma arriva dall’ultima riunione dell’Ato 4 Rifiuti Vibo Valentia, svoltasi nella sala consiliare di “palazzo Luigi Razza” alla presenza della quasi totalità dei sindaci del Vibonese, del commissario di Arrical (Azienda regionale per i rifiuti e risorse idriche) Bruno Gualtieri, dell’avvocato Pietro Oliverio dell’Ato di Catanzaro e di Agazio Leonardi che ha rappresentato la piattaforma Gaia che consentirà a tutti i Comuni, e agli stessi cittadini, di sapere con esattezza come vengono gestiti i conferimenti.

Il sindaco Maria Limardo

Un vertice importante, finalizzato – per come ha riferito in apertura il sindaco nonché presidente dell’Ato 4 Rifiuti Vibo Valentia, Maria Limardo – a capire quale sarà la sorte dell’organismo vibonese dopo la costituzione di Arrical che, di fatto, ha provocato un procedimento inverso rispetto a quello che fino a poco prima aveva realizzato lo stesso Ato circa la realizzazione dell’impianto. Prima di scendere nel cuore della questione, il primo cittadino ha ripercorso brevemente gli ultimi tre anni soffermandosi sui costi di smaltimento sia della frazione umida (165 euro a tonnellata) che indifferenziata (300 euro a tonnellata), una spesa elevata che inevitabilmente si ripercuote sulle tasche dei cittadini.

“Ecco perché ci siamo adoperati per abbattere soprattutto le cifre di quest’ultima tipologia di rifiuti, – ha proseguito la Limardo – e dall’altro abbiamo iniziato a riflettere sulla necessità che l’Ato di Vibo si renda autonomo, anche perché ad un certo punto la Regione ci ha lasciato da soli. Sta di fatto che abbiamo superato quella fase, cercando nel frattempo le soluzioni più indolori possibili e contemporaneamente ci siamo portati avanti con il piano dell’impiantistica. Oggi consegniamo così ad Arrical un organismo perfettamente funzionante e avanti da ogni punto di vista, intanto perché abbiamo svolto il nostro dovere adempiendo a tutte le ordinanze regionali e poi abbiamo portato avanti la questione della struttura  di Sant’Onofrio – ottenendo un finanziamento di 42 milioni di euro, affidandoli, quantomeno nella fase dell’espletamento della gara e senza costi, ad Invitalia – salvo poi fermarci nel momento della costituzione dell’azienda regionale”. [Continua in basso]

Nel frattempo è sorta la disponibilità da parte del sindaco di Dinami, Gregorio Ciccone, di realizzare l’impianto in quel territorio: Quindi oggi l’Ato di Vibo è nelle condizioni di consegnare alla Regione un proprio Piano d’Ambito sulla base degli atti che ci sono pervenuti dai Comuni, perché ciascuno dei primi cittadini ha fatto la propria parte, ha concluso il presidente Maria Limardo, che non ha comunque nascosto le proprie perplessità: “Torniamo sotto l’egida della Regione dopo esserci resi autonomi e questo per certi aspetti ci spaventa perché sappiamo che sarà questo nuovo livello a gestire non solo il sistema di raccolta ma anche tutto ciò che è ad esso connesso, vale a dire la pulizia delle strade, dei marciapiedi e quindi il decoro del nostro territorio”. Maria Limardo ha infine ricordato i risultati raggiunti nel Comune di Vibo Valentia nell’ambito della raccolta dei rifiuti, soprattutto di quella differenziata. [Continua in basso]

Bruno Gualtieri

La parola è poi passata al commissario Gualtieri che ha illustrato ai sindaci come funzionerà concretamente Arrical , con le spese di conferimento “che saranno abbattute”, facendo il raffronto con Catanzaro. Una volta realizzato l’impianto, – ha spiegato – la frazione umida verrà a costare 39 euro a tonnellata”, contro gli attuali 165 euro che pagano adesso i Comuni di Vibo anche a causa dell’incidenza della voce dei trasporti.  Se non si troverà un gestore unico entro il giugno 2023 non toccheremo palla per tutti i fondi comunitari pari a 3 miliardi che saranno erogati a gennaio prossimo. Quindi ci siamo messi a correre e tuttavia nella gara bisognerà salvaguardare le maestranze, ma – da qui l’appello agli amministratori locali – se nessuno dei sindaci indicherà quali e quante sono, allora esse non potranno transitare nel nuovo soggetto e quindi come faremo a comprare, ad esempio, i mezzi in numero adeguato? Se invece assolveremo a questo compito entro gennaio dovremmo avere il Piano che verrà poi mandato a gara. Ce la faremo entro giugno ad avere il gestore? Io ritengo di sì. In tal modo avremo quasi 300 milioni di euro di Pnrr per la realizzazione degli impianti. Questo filone va quindi percorso velocemente” ha concluso Bruno Gualtieri.

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