giovedì,Luglio 10 2025

Vibo, giro di vite dalla Prefettura sugli autospurgo: divieto di circolazione notturno per proteggere il mare dagli scarichi abusivi

Il provvedimento sarà valido da domani 23 giugno fino al 15 settembre, dalle ore 22 alle 6. Per chi sgarra previsto anche l'arresto

Vibo, giro di vite dalla Prefettura sugli autospurgo: divieto di circolazione notturno per proteggere il mare dagli scarichi abusivi

Il prefetto di Vibo Valentia, Anna Aurora Colosimo, ha emesso un’ordinanza per vietare la circolazione notturna degli autospurgo su tutto il territorio provinciale, nel tentativo di contrastare l’inquinamento delle acque marine e prevenire turbative dell’ordine pubblico. L’ordinanza, valida da domani 23 giugno al 15 settembre 2025, impone il «divieto di circolazione per i veicoli adibiti allo spurgo di pozzi neri o condotti fognari dalle ore 22 alle ore 6». La decisione è stata presa in seguito alla considerazione che «lo svuotamento abusivo degli autospurgo nelle ore notturne» potrebbe essere «una delle cause dell’inquinamento marino», un fenomeno «destinato ad aumentare durante la stagione estiva a causa dell‘incremento della popolazione nelle zone costiere».

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Il «peggioramento delle condizioni igienico-sanitarie» e la conseguente «non fruibilità del litorale» potrebbero portare a proteste e disordini pubblici. Il prefetto nell’emettere l’ordinanza ha anche tenuto conto che il 12 giugno «la questione è stata portata all’attenzione nell’ambito della riunione tecnica di coordinamento delle Forze di polizia e che in tale contesto si legge nell’ordinanza – sono stati espressi, dai vertici provinciali delle Forze di polizia, pareri concordi sull’utilità del divieto, anche nel contesto di un ausilio al controllo del territorio sul piano della prevenzione generale».

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Pertanto, al fine di «arginare ipotesi di inquinamento, con conseguenti danni all’ambiente e alla salute pubblica e di prevenire turbative dell’ordine pubblico», è stato imposto il «divieto di circolazione dei mezzi adibiti ad autospurgo su tutto il territorio provinciale, salvo deroghe che potranno essere concesse, su specifica e motivata richiesta, unicamente per esigenze imprevedibili ed improcrastinabili di interventi da approntare a tutela dell’ambiente». Ai Comuni e l’amministrazione provinciale è stato dato poi il compito di diffondere ampiamente il provvedimento. Sull’inosservanza di quanto disposto, il prefetto Colosimo ha poi specificato che «eventuali violazioni della presente ordinanza saranno valutate anche sotto il profilo della configurazione di illeciti di natura penale, ai sensi e per gli effetti dell’art. 650 del Codice penale», che prevede, se il fatto non costituisce un più grave reato, l’arresto fino a tre mesi o l’ammenda fino a 206 euro.

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