venerdì,Aprile 26 2024

‘Ndrangheta: operazione Black money, la Cassazione fissa l’inizio del processo

L’udienza per esaminare i ricorsi della pubblica accusa e delle difese. In primo grado a Vibo ed in Appello a Catanzaro è franata totalmente l'impalcatura accusatoria sul reato associativo

‘Ndrangheta: operazione Black money, la Cassazione fissa l’inizio del processo
In foto Pantaleone Mancuso (assolto)
Antonio Mancuso

Si tornerà in aula in Cassazione il 22 giugno prossimo per il processo con rito ordinario nato dall’operazione antimafia denominata “Black money” che nel marzo 2013 (all’epoca il procuratore della Dda di Catanzaro era Giuseppe Borrelli) ha colpito il clan Mancuso. La nuova data è stata fissata dalla Suprema Corte dopo aver rilevato che uno dei giudici era stato in precedenza componente per lo stesso processo della Corte d’Appello di Catanzaro. Il 22 giugno prossimo, quindi, la Cassazione si occuperà delle posizioni di: Antonio Mancuso, 83 anni, Giovanni Mancuso, 80 anni, Pantaleone Mancuso, 60 anni, alias “Scarpuni”, tutti di Limbadi, Agostino Papaianni, 70 anni, di Coccorino di Joppolo, Gaetano Muscia, 57 anni, di Tropea, Antonio Prestia, 53 anni, di San Calogero. [Continua in basso]

Giovanni Mancuso

Il ricorso in Cassazione nei confronti dei tre Mancuso, oltre che dalle difese, è stato presentato anche dalla Procura generale di Catanzaro alla quale non sono andate giù le motivazioni della Corte d’Appello che il 12 novembre del 2019 – al pari della sentenza di primo grado del Tribunale collegiale di Vibo Valentia – hanno ribadito il totale vuoto probatorio dell’accusa in ordine al reato di associazione mafiosa.

Gaetano Muscia

Pertanto, Antonio Mancuso in appello è stato condannato a 5 anni per il solo reato di estorsione (a fronte di una richiesta di pena in primo grado avanzata dal pm Marisa Manzini pari a 27 anni di reclusione), Giovanni Mancuso a 9 anni per il reato di usura (l’accusa in primo grado aveva chiesto per lui 29 anni di reclusione, così come in appello), mentre Pantaleone Mancuso è stato assolto (così come in primo grado laddove il pm aveva chiesto 26 anni e 6 mesi in primo grado e 18 in appello). Le altre condanne in appello che ora arrivano al vaglio della Cassazione sono le seguenti: 7 anni e 8 mesi per Agostino Papaianni (l’accusa in appello aveva chiesto per lui 23 anni e 8 mesi); 7 anni Gaetano Muscia (così come la sentenza in primo grado), 5 anni e 6 mesi Antonio Prestia (così come in primo grado). [Continua in basso]

Antonio Prestia

Antonio Mancuso è difeso dall’avvocato Giuseppe Di Renzo, Giovanni Mancuso dagli avvocati Giuseppe Di Renzo e Armando Veneto, Pantaleone Mancuso dagli avvocati Francesco Calabrese  e Francesco Sabatino, Agostino Papaianni dagli avvocati Michelangelo Miceli e Salvatore Staiano, Gaetano Muscia dall’avvocato Giovanni Vecchio, Antonio Prestia dall’avvocato Sabatino.

I giudici di merito nel mandare assolti gli imputati dal reato di associazione mafiosa hanno parlato nelle motivazioni della sentenza di indagini lacunose con zero prove in ordine al reato associativo. Per tutti gli imputati ai “fini della contestazione associativa le vicende trattate non hanno fornito alcun contributo – hanno scritto i giudici – in ordine alla ricostruzione della compagine e dell’operatività della stessa”. La pubblica accusa non avrebbe tenuto in alcun conto, ad avviso dei giudici di primo e secondo grado, degli insegnamenti della giurisprudenza della Cassazione in tema di associazione mafiosa.

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