giovedì,Aprile 25 2024

‘Ndrangheta: per la Dda il boss Grande Aracri come collaboratore non è credibile

La Procura distrettuale di Catanzaro, guidata da Nicola Gratteri, non crede al pentimento del capobastone di Cutro e lo scrive in una relazione

‘Ndrangheta: per la Dda il boss Grande Aracri come collaboratore non è credibile
Nicolino Grande Aracri
Nicolino Grande Aracri

Il boss della ‘ndrangheta di Cutro, Nicolino Grande Aracri, come collaboratore di giustizia è inattendibile. E’ quanto sostiene la Procura distrettuale antimafia di Catanzaro. “Le dichiarazioni del Grande Aracri Nicolino risultano prive di sviluppo investigativo ed anzi, le stesse, devono essere riferite ad una fonte di prova dichiarativa non credibile”. La valutazione della Dda di Catanzaro guidata dal procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, è stata depositata nell’ambito di un procedimento in corso davanti al gip distrettuale inerente una richiesta di revoca della sentenza di non luogo a procedere nei confronti di Domenico Grande Aracri. Le dichiarazioni di Nicolino Grande Aracri, alias “Mani di gomma”, non solo vengono ritenute dalla Dda inattendibili, ma i pm sospettano anche che dietro ci possa essere un disegno criminoso. Nel tempestivo ambito di valutazione delle dichiarazioni del detenuto – sostengono i magistrati – l’ufficio scrivente è pervuto a conclusivo giudizio di inattendibilità (rectius non credibilità) del dichiarante, con il sospetto peraltro che l’intento collaborativo celi un vero e proprio disegno criminoso”. Nicolino Grande Aracri – secondo altri numerosi collaboratori di giustizia – avrebbe anche solidi collegamenti con i clan del Vibonese (Mancuso e Bonavota in primis).

Nicola Gratteri
Nicola Gratteri

Durante i primi interrogatori sono stati presi in esame alcuni casi di omicidio. “… Lei non è il picciotto, lo sgarrista, che può non sapere certe dinamiche omicidiarie in maniera approfondita” ha fatto presente il pm Domenico Guarascio all’aspirante collaboratore Nicolino Grande Aracri, mentre il procuratore Nicola Gratteri, rivolgendosi al boss gli ha spiegato: “Grande Aracri, qua non possiamo andare avanti su ogni episodio, su ogni episodio stiamo facendo un processo. Noi, quando un killer, un estorsore, un usuraio, diventa collaboratore di giustizia, si mette a parlare per una settimana e con tremila dettagli…”.

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