venerdì,Ottobre 4 2024

Tonnara Bivona, disco verde alla sede dell’ente regionale Parco Marino

Lo ha deciso la giunta comunale di Vibo Valentia con propria delibera. Da anni però si attende che nello storico immobile della vicina frazione venga istituito il Museo del Mare

Tonnara Bivona, disco verde alla sede dell’ente regionale Parco Marino
La Tonnara di Bivona
Una veduta interna della storica Tonnara

Una notizia in chiaroscuro, da valutare positivamente ma dopo aver espletato l’iter burocratico-amministrativo finalizzato a fare della Tonnara di Bivona un bene museale. Questo, in sintesi, il commento del “difensore civico” della Tonnara Antonio Montesanti, dopo la recente delibera della giunta comunale di Vibo Valentia che ha deciso di utilizzare il complesso storico-culturale come sede del “Parco marino Fondali di Capocozzo-Tropea”. [Continua in basso]

«Dopo 4.872 giorni dall’ordine d’acquisto degli arredi del Museo del Mare – dichiara lo studioso in un suo argomentato intervento – la giunta comunale di Vibo ha deciso che nella Tonnara di Bivona “allocherà” la sede dell’Ente regionale dei Parchi Marini, perché lo scorso anno, esattamente il 12 ottobre, quell’ente glielo aveva richiesto. E così, con la determina di giunta 103 del 4 giugno scorso, citando la Convenzione di Rio de Janeiro e la Convenzione di Barcellona, il Comune stabilisce che la Tonnara di Bivona sarà la sede operativa del “Parco Marino Fondali di Capocozzo/Tropea”, non citando gli estremi dell’atto concessorio dell’Agenzia del Demanio che dovrebbe consentire l’utilizzo della Tonnara per come ritiene. E non lo cita – spiega in proposito Montesanti – perché non esiste da troppi anni. E se non può legittimamente usarla, non può neanche legittimamente darla a nessuno. L’idea del Parco Marino allocato nella Tonnara- commenta ancora lo studioso- non è affatto una cattiva idea, tanto che dieci anni fa avevo tentato di concretizzarla, ma ci si aspettava che dopo tantissimo tempo di delibere farlocche su quel bene demaniale non se ne vedessero più… Macché, invece niente. Anche questa delibera è del tutto priva di riferimenti concessori, scritta con la consueta superficialità e la superficialità, lo sappiamo, non promette mai nulla di buono perché rischia di invalidare ogni atto utile a valorizzarla veramente».

Ma dopo innumerevoli giorni, a parere dell’interessato, «la storia è sempre una farsa: dal sindaco D’Agostino, 2010, all’attuale, nulla è cambiato e si continua ad emettere atti pubblici senza aver cura di regolarizzare il possesso presso l’Agenzia del Demanio. La necessità di terminare i lavori finanziati, tuttora la Tonnara è priva di certificazioni di agibilità, e di riallocare l’allestimento museale acquistato impongono una soluzione corretta: è passato infinito tempo dal loro acquisto ed è giunto il momento di pretendere il loro utilizzo per come previsto dai finanziamenti ricevuti e promesso alla comunità vibonese. Vogliamo prima il Museo del Mare e della Tonnara, poi – conclude Montesanti – penseremo al Parco Marino o all’archeologia subacquea».

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