Rissa in campo tra Capo Vaticano e Filandari, arriva la stangata del giudice sportivo

Una vera e propria stangata, quella comminata dal giudice sportivo alle società e ai tesserati di Real Capo Vaticano e Filandari, che partecipano al campionato di Terza categoria e che, sabato scorso, hanno dato vita ad una rissa in campo che ha coinvolto praticamente tutti i presenti. Ed infatti il giudice sportivo, tra squalifiche e inibizioni, non è stato per nulla tenero. Sulla base del «referto arbitrale», il giudice riassume la vicenda: «Al 25º del secondo tempo, a seguito di un fallo subito dal nº 9 della società Real Capo Vaticano Godano Morris, e fischiato dall’arbitro, lo stesso reagiva colpendo con un pugno al viso ed un calcio alle gambe, il calciatore avversario nº 8 Guerrera Alessandro (autore del fallo), il quale a sua volta reagiva, colpendolo con schiaffi e calci; in seguito a quanto accaduto, quasi tutti i calciatori delle due squadre comprese le panchine, si riversavano sul terreno di gioco dando così vita ad una rissa, e che l’arbitro individuava i calciatori: Calabria Cristian, Artusa Francesco e il signor Artusa Luciano assistente di parte tutti della società Filandari. Godano Carmine, Rombolà Paolo e Staropoli Giuseppe, ed il signor Natoli Martin dirigente accompagnatore ufficiale, tutti della società Real Capo Vaticano. Nel frattempo l’arbitro notava che circa 5/6 sostenitori della società ospitante scavalcavano la rete di recinzione ed entravano sul terreno di gioco scagliandosi contro i calciatori della società ospitata colpendoli con calci e pugni; a questo punto l’arbitro preoccupato per la sua incolumità si dirigeva verso gli spogliatoi e notava che dai due cancelli lato tribuna aperti i sostenitori locali presenti facevano ingresso sul terreno di gioco e alcuni di detti sostenitori inveivano contro i giocatori della squadra ospitata minacciandoli ed aggredendoli; pertanto considerato che non erano presenti la forze dell’ordine, che non vi era la possibilità di riportare la calma, e non sussistevano le condizioni per una serena ed imparziale prosecuzione della gara l’arbitro era costretto a sospendere definitivamente la gara». Dopo circa un quarto d’ora arrivano i carabinieri, e dopo altri venti minuti riescono a ristabilire l’ordine.

Per questi motivi, il giudice sportivo «ritenuto che l’anticipata conclusione della gara sia da attribuire alla duplice invasione di campo effettuata dai sostenitori della squadra locale che aggredivano e minacciavano i giocatori avversari per cui con tale condotta intimidatrice e violenta facevano venir meno le condizioni di tranquillità psichica ed anche ambientali per la prosecuzione della gara e da ciò ne discende la responsabilità oggettiva della società Asd Real Capo Vaticano, sia per la condotta dei propri tesserati che dei propri sostenitori», infligge la sconfitta tavolino «con il punteggio di 0-3 a favore della società Asd Filandari». Capo Vaticano condannato anche a disputare due gare interne a porte chiuse e ad una ammenda di 150 euro; 50 euro anche per il Filandari. Ed ora le squalifiche. Quattro giornate per Carmine Godano, Paolo Rombolà, Giuseppe Staropoli (Real Capo Vaticano); cinque giornate per Alessandro Guerrera e quattro per Francesco Artusa e Cristian Calabria (Filandari); inibizione fino al 30 giugno per Martin Natoli (accompagnatore ufficiale Real Capo Vaticano); e squalifica fino al 30 giugno per Luciano Artusa (assistente di parte Filandari).  LEGGI ANCHECapo Vaticano-Filandari, mega rissa in campo: l’arbitro sospende il match

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