lunedì,Maggio 6 2024

Rinascita Scott: si andrà a sentenza pure per Mommo Macrì, respinta la ricusazione del giudice

La Corte d’Appello di Catanzaro ha ritenuto inammissibile il ricorso dei difensori che mirava a dichiarare l’incompatibilità del gup distrettuale Paris. Nei confronti dell’imputato la Dda ha chiesto 20 anni di reclusione

Rinascita Scott: si andrà a sentenza pure per Mommo Macrì, respinta la ricusazione del giudice
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Domenico Macrì

“Doccia fredda” per Domenico Macrì, 37 anni, di Vibo Valentia, fra i principali imputati del troncone di Rinascita Scott che si sta celebrando con rito abbreviato dinanzi al gup distrettuale Claudio Paris. La Corte d’Appello di Catanzaro ha infatti dichiarato inammissibile il ricorso di Macrì che, attraverso di difensori (avvocati Francesco Sabatino e Salvatore Sorbilli), aveva sollevato l’incompatibilità del giudice Paris a celebrare il giudizio abbreviato poiché nelle funzioni di gip aveva autorizzato un’attività intercettiva relativa alla posizione del ricorrente. L’intercettazione era stata disposta dal gip in un procedimento inizialmente iscritto a carico di ignoti con delle ipotesi di reato solo successivamente ascritte a Domenico Macrì.

Il giudice Paris non è stato ritenuto quindi dalla Corte d’Appello incompatibile rispetto alla posizione di Domenico Macrì ed anche per lui si andrà dunque a sentenza unitamente agli altri 90 imputati che hanno scelto il rito abbreviato.
Scongiurata così anche un’eventuale scarcerazione per scadenza dei termini di custodia cautelare senza che nel frattempo si arrivasse a sentenza. Dal marzo scorso Domenico Macrì è detenuto in regime di carcere duro (41 bis dell’ordinamento penitenziario). Nei suoi confronti, la Dda di Catanzaro ha chiesto la condanna a 20 anni di reclusione per associazione mafiosa, estorsione, detenzione illegale di armi, tentato omicidio e altri reati. In passato Macrì è stato già condannato nel processo nato dall’operazione antimafia “Goodfellas” per aver fatto parte della cosca Lo Bianco-Barba ed in particolare del gruppo diretto da Andrea Mantella (attuale collaboratore di giustizia).

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