lunedì,Maggio 6 2024

Donna pestata e rapinata dell’auto, conclusi gli interrogatori di garanzia

Solo uno dei due arrestati di Zungri ha risposto alle domande del gip. I difensori hanno chiesto al giudice una misura diversa da quella del carcere

Donna pestata e rapinata dell’auto, conclusi gli interrogatori di garanzia
Il tenente Veronica Pastori

Si è in attesa della decisione del gip del Tribunale di Vibo Valentia, Francesca Del Vecchio, in ordine all’affievolimento della misura cautelare chiesta dalle difese dei due cugini di Zungri arrestati – Domenico e Simone Pugliese, di 25 e 19 anni – con l’accusa di aver aggredito e pestato brutalmente una donna nel settembre scorso nello spiazzo di un distributore di benzina a Filandari. Gli interrogatori di garanzia si sono infatti conclusi. Domenico Pugliese, difeso dall’avvocato Alessio Di Prima, ha risposto alle domande del giudice fornendo la propria versione dei fatti. Simone Pugliese, assistito dall’avvocato Gianluca Policaro, si è invece avvalso della facoltà di non rispondere. Si trovano entrambi rinchiusi nel carcere di Vibo Valentia.

A fare luce sulla vicenda, i carabinieri del Norm di Vibo Valentia – guidati dal tenente Veronica Pastori – con il coordinamento del pm della Procura di Vibo Valentia, Luca Ciro Lotoro. I due giovani sono accusati dei reati di rapina aggravata e lesioni aggravate, avendo causato alla ragazza la rottura del setto nasale e la tumefazione ad entrambi gli occhi, mentre a Simone Pugliese, che si è messo al volante dell’auto rapinata, anche il danneggiamento e la guida in stato di ebbrezza, essendo risultato con in corpo un tasso di alcool pari a 1,68 g/L. [Continua in basso]

La donna di 29 anni è stata aggredita mentre si trovava ferma per le operazioni di rifornimento della sua Fiat 500. I due giovani – immortalati dalle videoriprese – l’hanno trascinata di peso fuori dal veicolo picchiandola selvaggiamente e a più riprese, per poi dileguarsi con l’auto sottratta alla povera malcapitata. Il veicolo è stato rinvenuto dai militari dell’Arma, nella stessa notte, abbandonato dopo un sinistro stradale, nel centro abitato di Zungri.
Fondamentale la collaborazione con gli inquirenti da parte della vittima (che ha raccontato tutto al tenente Veronica Pastori andata a trovarla in ospedale nell’immediatezza dei fatti) e di un altro testimone che si è rivelato determinante per arrivare alla tempestiva identificazione dei due giovani di Zungri e, in tempi altrettanto celeri, all’emissione di un provvedimento restrittivo a loro carico.

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