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Rinascita Scott: per la Cassazione è da rivedere l’efficacia di tutti gli atti riguardanti Luigi Mancuso

Accolto il ricorso degli avvocati Scinica e Calabrese e annullata la decisione della Corte d’Appello di Catanzaro che aveva accolto la ricusazione di due giudici del Tribunale di Vibo ma aveva fatta salva tutta l’istruttoria dibattimentale nei confronti del principale imputato

Rinascita Scott: per la Cassazione è da rivedere l’efficacia di tutti gli atti riguardanti Luigi Mancuso
La Cassazione e nel riquadro Luigi Mancuso
La Corte d’Appello e nel riquadro Luigi Mancuso

La Cassazione ha accolto il ricorso presentato dagli avvocati Paride Scinica e Francesco Calabrese, nell’interesse dell’assistito Luigi Mancuso, 69 anni, di Limbadi, imputato in Rinascita Scott. Dopo l’accoglimento nel settembre scorso della ricusazione di due giudici del Tribunale di Vibo Valentia (la presidente del Collegio Brigida Cavasino ed il giudice a latere Gilda Romano), presentata dai difensori di Luigi Mancuso, la Corte d’Appello di Catanzaro aveva dichiarato efficaci tutti gli atti a contenuto probatorio assunti sino a quel momento nel maxiprocesso Rinascita Scott nei confronti di Luigi Mancuso, facendo così salva tutta l’istruttoria dibattimentale  compiuta dinanzi al Tribunale collegiale di Vibo Valentia nei confronti dell’imputato. [Continua in basso]

Francesco Calabrese
Paride Scinica

In altre parole, il nuovo Collegio (presieduto dal giudice Gianfranco Grillone) che in Rinascita Scott sta processando Luigi Mancuso – la cui posizione è nel frattempo confluita nel processo Petrol Mafie – non si è ritrovato a dover iniziare ex novo l’intera istruttoria dibattimentale e quindi a risentire in aula (con esame e controesame da parte di pm e avvocati) i testi della pubblica accusa sinora escussi in aula. La Cassazione, accogliendo però ora il ricorso degli avvocati Scinica e Calabrese, rimette tutto in gioco avendo annullato con rinvio quanto deciso dalla Corte d’Appello di Catanzaro. In particolare, i legali di Luigi Mancuso, in  relazione all’illegittimità della declatoria di efficacia degli atti a contenuto probatorio, avevano denunciato un chiaro vizio di motivazione nell’ordinanza della Corte d’Appello impugnata, che si sarebbe limitata a riepilogare alcune fasi del procedimento adducendo il rilievo secondo cui non sarebbe stato espresso in alcun modo nessun atteggiamento di pregiudizio nei confronti dell’imputato Luigi Mancuso. Gli avvocati Paride Scinica e Francesco Calabrese ritengono invece che la Corte d’Appello non si sia in alcun modo confrontata con quanto addotto con la memoria difensiva a mezzo della quale erano state specificatamente individuate alcune fasi da cui sarebbe stato possibile evincere il pregiudizio nei confronti dell’imputato. I difensori avevano poi indicato nel loro ricorso numerosi atti a contenuto decisorio emessi dal Tribunale collegiale di Vibo e dai giudici ricusati. Da qui l’annullamento con rinvio ad altra sezione della Corte d’Appello che dovrà confrontarsi con le doglianze difensive in relazione all’efficacia degli atti compiuti sinora nel processo nei confronti di Luigi Mancuso.

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