mercoledì,Aprile 24 2024

Fallimenti e frodi fiscali nel Vibonese: cinque arresti e sequestri per dieci milioni di euro

Scoperte fatture per operazioni inesistenti pari a 37 milioni di euro, con un’evasione delle imposte pari a 7,7 milioni

Fallimenti e frodi fiscali nel Vibonese: cinque arresti e sequestri per dieci milioni di euro

Il nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza e i carabinieri del Nucleo Investigativo hanno dato esecuzione, nella mattinata odierna, ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Vibo Valentia, su richiesta della locale Procura, nei confronti di sette indagati, cinque dei quali destinatari di misura cautelare personale, uno in carcere e quattro agli arresti domiciliari e tutti interdetti per dodici mesi dall’esercitare uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati tributari e di bancarotta fraudolenta. È stato inoltre eseguito il sequestro preventivo di un’azienda attiva nel settore agricolo oltre a denaro e beni per un equivalente di oltre dieci milioni di euro. [Continua in basso]

Le indagini avviate a seguito del fallimento di una prima società operante in ambito ortofrutticolo e del successivo fallimento di ulteriori cinque attività produttive che, sulla base delle relazioni del curatore, sono state riconosciute come una estensione della prima. La Guardia di finanza, attraverso accertamenti di natura economico finanziaria e l’utilizzo di esclusive banche dati dedicate – e i carabinieri che si sono occupati delle attività tecniche per corroborare e riscontrare gli elementi raccolti – hanno trovato quindi importanti riscontri circa l’esistenza di un sodalizio criminoso che avrebbe utilizzato le società in questione per condurre operazioni fittizie, distrazioni di beni che avrebbero portato al fallimento le stesse allo scopo di frodare l’erario e i creditori. Nel complesso, la Guardia di finanza ha stimato un ammontare di fatture per operazioni inesistenti pari a 37 milioni di euro, con un’evasione delle imposte pari a 7,7 milioni di euro, nonché debiti nei confronti dell’erario e dei creditori, per un ammontare di 15,8 milioni di euro.

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