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‘Ndrangheta: la navigazione turistica nel Vibonese e le rivelazioni del pentito Accorinti

Il collaboratore di giustizia svela alla Dda di Catanzaro gli affari dei clan di Briatico e gli accordi per gestire uno dei business più redditizi

‘Ndrangheta: la navigazione turistica nel Vibonese e le rivelazioni del pentito Accorinti
Nel riquadro Antonio Accorinti
Antonio Accorinti

Un “fiume in piena” il nuovo collaboratore di giustizia di Briatico, Antonio Accorinti. Pagine e pagine di dichiarazioni che potrebbero mettere in ginocchio i clan del Vibonese ed i loro affari. Dichiarazioni rilasciate alla Dda di Catanzaro in gran parte ancora da conoscere, ma ciò su cui è stato tolto il segreto investigativo basta ed avanza per capire che ci si trova dinanzi ad un collaboratore capace di raccontare vent’anni di vita criminale, alleanze e segreti inconfessabili ad iniziare dagli interessi della criminalità organizzata nel settore della navigazione turistica. Posso dire che la mia famiglia ha iniziato ad operare in questo settore nell’estate del 2006, prendendo una barca – di nome Imperatrice – in gestione. Il 20 settembre 2006 ci furono però gli arresti dell’operazione Odissea – rivela Antonio Accorinti – nel corso della quale venne arrestato mio padre e, quindi, questa barca la restituimmo al legittimo proprietario poiché pensavamo di non riuscire a portare avanti l’attività senza mio padre. Prima di entrare nel settore della navigazione ci occupavamo esclusivamente della gestione del villaggio Green Garden e del lido Green Beach a Briatico.Fu mio padre in prima persona a voler entrare nel settore della navigazione perché lui, essendo un pescatore, aveva questa passione. Nel periodo in cui mio padre era detenuto, entrammo in affari con la società Linee Buono di Ischia che in precedenza collaborava con la Tropeamar, impresa riconducibile a Toruccio, Salvatore, La Rosa. In particolare, la Tropeamar si serviva delle barche di Linee Buono nei periodi estivi in cui c’era un elevato flusso di turisti. Andai personalmente ad Ischia – dichiara il collaboratore – per fare un accordo con la Linee Buono ai quali piacque come lavoravo e decisero quindi di unirsi a noi e di estromettere la Tropea Mar, risolvendo il contratto con loro. In quel periodo, a seguito di questo accordo, con Filippo Niglia fondammo la Briatico Eolie srl. Non ci furono particolari attriti con Toruccio La Rosa dopo l’estromissione della Tropea Mar dalla collaborazione con le Linee Buono, in quanto questi episodi rientravano nell’alveo della normale concorrenza tra imprese turistiche, anche se posso aggiungere che a volte Toruccio La Rosa era sleale perché cercava di sottrarci clientela. Nell’estate 2007 iniziammo quindi a lavorare anche con due imbarcazioni – con le Linee Buono e ciò andò avanti almeno sino al 2010 nell’ambito di un rapporto commerciale che io reputai molto proficuo in quanto noi non investivamo nulla, mettendo a disposizione esclusivamente il nostro bacino di clientela ed il nostro impegno lavorativo, mentre loro fornivano le barche. I redditi li dividevamo tra me, Filippo Niglia e le Linee Buono. Nel 2007 mio padre uscì dal carcere e, pur non potendo gestire l’attività di navigazione turistica in quanto si trovava agli arresti domiciliari, tuttavia seguiva i miei affari. Il suo sogno era quello di acquistare una barca in proprio e di emanciparsi dalla collaborazione con le Linee Buono, anche se io non ero d’accordo. Fu così che nel 2009/2010 comprammo la barca Imperatrice, accendendo un mutuo pari a 100.000 euro presso la Bcc di Maierato. A seguito di questo investimento le quote della Briatico Eolie srl entrarono a far parte, per un 25%, della società Oracle srl, di proprietà mia e di Armando Bonavita, anche se formalmente intestata a mia sorella Greta Accorinti. L’altro 25% della Oracle srl fu acquisito da Claudia Barbuto che è la moglie dell’avvocato Domenico Marzano. Decidemmo di far entrare la Barbuto perché avevamo bisogno di una figura esperta per la conduzione delle questioni legali e commerciali dell’impresa”. Claudia Barbuto di Vibo Valentia e l’ex assessore all’Urbanistica del Comune di Briatico, l’avvocato Domenico Marzano, si trovano attualmente imputati dinanzi al Tribunale di Vibo Valentia nel processo nato dall’operazione “Costa Pulita”. Filippo Niglia, oltre che nell’inchiesta “Costa Pulita” è coinvolto anche nell’operazione Maestrale-Carthago.

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