domenica,Maggio 26 2024

Maestrale: annullata un’ordinanza e restituiti 86mila euro ad altro indagato

Decisioni dei Tribunali di Catanzaro e Vibo in accoglimento dei ricorsi dei difensori. Ecco le accuse contestate dalla Dda con la chiusura delle indagini

Maestrale: annullata un’ordinanza e restituiti 86mila euro ad altro indagato

Due nuove decisioni nell’ambito dell’operazione Maestrale-Carthago. Il Tribunale del Riesame di Catanzaro ha infatti annullato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Salvatore Palmieri, 47 anni, di San Giovanni di Mileto, alias “Turi Batticetta o Batticento”, arrestato lo scorso 7 settembre. Il ricorso è stato resentato dal suo difensore, l’avvocato Michelangelo Miceli. Palmieri è accusato del reato di associazione mafiosa, in stretti rapporti – secondo la Dda – con Antonio Prostamo classe ’89 con il quale avrebbe cooperato “nella gestione del traffico di droga, nella consumazione di danneggiamenti, atti intimidatori e nella detenzione di armi”. Salvatore Palmieri nei giorni scorsi è stato destinatario – unitamente ad altri 284 indagati, dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari.
Il Tribunale di Vibo Valentia (Riesame reale) ha invece disposto l’annullamento del sequestro della somma di 86mila euro nei confronti di Clemente Mazzeo, 55 anni, di Mileto, che si trova ai domiciliari ed anche lui è stato destinatario dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari. E’ difeso dagli avvocati Tommaso Zavaglia e Pasquale Michele Contartese. Clemente Mazzeo – titolare dell’esercizio commerciale di Pro Shop con sede a Vibo – è accusato dei reati di scambio elettorale politico mafioso e concorso in corruzione poiché in occasione della campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio regionale del 2020, Domenico Colloca, quale appartenente alla ‘ndrangheta, in concorso morale e materiale con Clemente Mazzeo e Gregorio Coscarella, prometteva a Cesare Pasqua, all’epoca capo Dipartimento di Prevenzione dell’Asp di Vibo Valentia (che accettava la promessa), di procurare almeno 500 voti in favore del figlio Vincenzo Pasqua, candidato nella lista “Jole Santelli Presidente”, in cambio dell’asservimento, da parte di Pasqua, delle prerogative proprie dell’incarico dirigenziale da lui rivestito nell’Asp agli interessi delle rispettive consorterie mafiose di appartenenza al fine di intervenire per favorire l’espansione imprenditoriale della società “Arte del Catering” (di cui il Colloca risulta essere titolare occulto) nell’ambito del settore delle mense ospedaliere. Quale rappresentante dell’impresa Mc, Clemente Mazzeo è inoltre accusato di concorso in truffa in concorso con Domenico Colloca, Antonino La Bella e l’avvocato Azzurra Pelaggi. Avrebbe emesso un numero allo stato imprecisato di fatture per operazioni inesistenti verso le società riconducibili ad Azzurra Pelaggi ovvero nei confronti dell’associazione onlus Da donna a donna e nei confronti della società cooperativa Abigail (alle quali era affidata, rispettivamente, l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati per i comuni di Mileto, Joppolo e Filadelfia e lo Sprar del comune di Mileto), inducendo in errore il Comune di Vibo Valentia – ente c. d. capofila, deputato ad autorizzare la liquidazione delle spese relative all’accoglienza migranti per tutta la provincia.

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