mercoledì,Maggio 15 2024

Operazione Olimpo: annullamento con rinvio per il sequestro dell’impresa di Paolo Ripepi di Ricadi

La decisione è della Corte di Cassazione in accoglimento di un ricorso dei difensori

Operazione Olimpo: annullamento con rinvio per il sequestro dell’impresa di Paolo Ripepi di Ricadi
Paolo Ripepi

La Corte di Cassazione ha annullato con rinvio l’ordinanza del Tribunale del Riesame di Catanzaro, emessa nell’ambito del procedimento “Olimpo” (successivamente riunito a “Maestrale-Carthago”), che aveva disposto il sequestro preventivo dell’impresa (e del complesso dei beni aziendali) di Paolo Ripepi, 58 anni, di Ricadi, difeso dall’avvocato Giovanni Vecchio del Foro di Vibo Valentia. Il sequestro era stato disposto dal gip di Catanzaro sul presupposto che l’esercizio di impresa fosse “funzionale” alla perpetrazione dei reati contestati al titolare. Provvedimento, questo, che era stato confermato dal Tribunale del Riesame. La seconda sezione penale della Cassazione, tuttavia, ha annullato l’ordinanza del Riesame di Catanzaro in accoglimento del ricorso difensivo (avvocati Giovanni Vecchio e Bruno Vallelunga) in cui si evidenziava la mancanza del nesso di pertinenzialità tra l’impresa e i reati contestati al suo titolare. Paolo Ripepi (che ha lasciato il carcere e si trova ai domiciliari dopo una decisione del Riesame del luglio scorso, sempre su ricorso dei medesimi difensori) è attualmente imputato nel procedimento “Maestrale-Carthago-Olimpo” e nei suoi confronti la Dda di Catanzaro ha chiesto il rinvio a giudizio. Era stato arrestato per il reato di tentata estorsione aggravata in danno dell’imprenditore Vincenzo De Nisi, nonché per essere il promotore di un’associazione per delinquere (semplice) dedita al riciclaggio e alla ricettazione di mezzi agricoli. Insieme a Paolo Ripepi rispondono della tentata estorsione aggravata in danno dell’imprenditore Vincenzo De Nisi anche gli indagati Diego Mancuso di Limbadi, Davide Surace di Spilinga, Giuseppe Accorinti di Zungri, Costantino Gaudioso di Zungri e Gianfranco La Torre, sindacalista di Ricadi.

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