mercoledì,Maggio 8 2024

Sacerdoti nel mirino a Cessaniti: candeggina al posto del vino per don Palamara

La scoperta durante la messa. Per don Pontoriero, invece, una lettera con una lama e poi un gatto morto sull'auto. Indagano i carabinieri. L'appello del vescovo

Sacerdoti nel mirino a Cessaniti: candeggina al posto del vino per don Palamara
Don Felice Palamara
Felice Palamara

Candeggina nelle ampolle dell’acqua e del vino. Ennesima intimidazione ai danni del parroco di Pannaconi, don Felice Palamara. Il prete, in occasione della celebrazione eucaristica, si sarebbe accorto del liquido contenuto nei due recipienti sospendendo poi la messa. Un gesto inquietante che si aggiunge all’escalation di violenze che da giorni si stanno registrando nella piccola frazione di Cessaniti. Prima il danneggiamento della macchina, poi la lettera di minacce. Infine, l’ennesimo e gravissimo atto che avrebbe potuto portare a conseguenze gravi per il parroco. Il clima nella frazione si fa sempre più rovente. Nei giorni scorsi minacce e offese erano state indirizzate anche a Romina Candela, presidente dell’associazione culturale “Crisalide”. Un segnale di tensione che coinvolge anche Cessaniti. Qui, il parroco don Francesco Pontoriero è stato destinatario prima di una lettera con esplicite minacce di morte con una lama affilata allegata. Poi un gatto morto lasciato sul cofano della sua auto con un nuovo biglietto minaccioso. Le indagini da parte dei carabinieri sono in corso.

Il messaggio del vescovo

Su quanto sta accadendo, il vescovo monsignor Attilio Nostro ha lanciato un messaggio: «La Diocesi di Mileto Nicotera Tropea sta vivendo un momento di sofferenza a causa di atti intimidatori che nulla hanno a che fare con la normale vita cristiana delle parrocchie. Per questo mi appello nuovamente alle comunità cristiane perché non si lascino scoraggiare da questo linguaggio di violenza. Non dobbiamo cedere a questa logica, facendoci tentare dallo sconforto e dalla rabbia.
Non possiamo accettare questo linguaggio, non dobbiamo rispondere all’odio con odio, sapendo che non è possibile dialogare davvero con chi si rifiuta di farlo. Ringrazio di cuore le forze dell’ordine per la professionalità con la quale ci stanno aiutando e sostenendo in questo momento umanamente difficile, e anch’io continuerò a garantire ai miei sacerdoti la mia costante presenza perché possano svolgere il proprio prezioso servizio in favore del Popolo di Dio».

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