giovedì,Aprile 25 2024

Ospitava 31 migranti minorenni, capannone sequestrato a Maierato

La struttura era priva dei minimi requisiti igienico-sanitari e di sicurezza. Il provvedimento disposto dalla Procura che indaga su possibili interessi mafiosi.

Ospitava 31 migranti minorenni, capannone sequestrato a Maierato

Un capannone di 900 metri quadrati, sito nella zona industriale di Maierato, è stato posto sotto sequestro dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia in quanto ospitava al suo interno, in precarie condizioni igienico-sanitarie, 31 minori stranieri non accompagnati giunti nel Vibonese a bordo delle navi che periodicamente sbarcano al porto di Vibo Marina.

Il provvedimento, secondo quanto comunicato dalla Procura, è stato disposto dal procuratore Mario Spagnuolo ed eseguito dal personale di Polizia giudiziaria della Procura (carabinieri e Forestale) e dai Nas. I controlli effettuati avrebbero messo in evidenza come i locali che ospitavano i giovani migranti, in uso all’associazione di promozione culturale e sociale denominata “Parco Agricolo del Vibonese” di cui è presidente G. T., 26enne di Filogaso, fossero privi dei minimi requisiti igienico-sanitari e di sicurezza. I minori erano ospitati, in particolare, in una palazzina annessa al capannone, un tempo adibita ad uffici e arredata in maniera spartana. Le violazioni riscontrate dai militari attengono, oltre che alle carenze nei servizi sanitari, anche a diverse violazioni amministrative e penali, tra cui anche quella relativa alle norme antincendio. Gli stessi minori sono stati quindi trasferiti temporaneamente in altre strutture.

Gli inquirenti stanno procedendo anche alla verifica della regolarità delle procedure di affidamento del servizio alle cooperative che gestiscono l’ospitalità dei migranti, cresciute in gran numero anche in ragione dei significativi utili che tale attività frutta. Utili che potrebbero anche attrarre interessi da parte della ‘ndrangheta, altro aspetto sul quale gli investigatori intendono far luce nell’ambito dell’attività disposta dalla Procura vibonese.

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