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Sant’Onofrio, il campo di calcio continua a dividere. Ciancio (società sportiva) al sindaco: «Abbassiamo i toni e collaboriamo» – VIDEO

Intervista al presidente dell’associazione che gestisce l’impianto in forza di una concessione comunale che il primo cittadino vuole revocare: «Non sappiamo perché sia così ostinato nonostante i risultati eccellenti». Poi il ramoscello d’ulivo: «I problemi veri sono altri, confrontiamoci su come migliorare le cose»

Sant’Onofrio, il campo di calcio continua a dividere. Ciancio (società sportiva) al sindaco: «Abbassiamo i toni e collaboriamo» – VIDEO
Il campo di calcio di Sant'Onofrio

«Il sindaco mi ha invitato a una sorta di talk show davanti ai miei concittadini, ma avremmo di certo litigato. Dunque non ho accettato. Preferisco che il confronto avvenga in Consiglio comunale. Lì ci sarò». Franco Ciancio, presidente della squadra di calcio e dell’associazione che gestisce l’impianto sportivo di Sant’Onofrio, torna sui motivi che l’hanno spinto a declinare la partecipazione a un incontro pubblico che si sarebbe dovuto tenere proprio oggi, sabato 7 settembre. Motivo del contendere è proprio la gestione dell’impianto, che Asd Sant’Onofrio detiene in forza di una concessione comunale che ora, però, il primo cittadino Antonino Pezzo vorrebbe revocare. Ci ha già provato, ma è stato smentito dal Tar, che all’inizio di luglio ha accolto il ricorso dell’associazione sportiva.

Pezzo però è tornato alla carica, adottando a stretto giro un nuovo provvedimento di revoca con motivazioni diverse rispetto a quelle bocciate dai giudici amministrativi la prima volta. Dunque, nuova impugnazione e nuovo ricorso per giungere, quando sarà, a un’altra sentenza. Nel frattempo, un’altra goccia che sta portando il vaso a traboccare è rappresentata dal mancato utilizzo della piazza per la presentazione ufficiale della squadra in vista del nuovo campionato, autorizzazione prima concessa dal Comune all’associazione sportiva e poi, nel giro di poche ore, revocata per motivi di ordine pubblico, nel timore della natura politica che la manifestazione avrebbe potuto assumere.

Insomma, una tignosa querelle di paese che però, in un centro che non arriva a 3mila abitanti, è diventato una specie di affare di Stato che divide l’opinione pubblica locale e fornisce carburante sempre disponibile all’opposizione consiliare. Sulla vicenda, prima dell’infuocato Consiglio comunale sulla questione che si dovrebbe tenere entro la metà di settembre, avremmo voluto sentire entrambi i protagonisti, ma solo Ciancio ha accettato di farsi intervistare. Il sindaco Pezzo, invece, ha gentilmente rifiutato spiegando che dirà tutto quello che deve dire in Consiglio e, carte alla mano, farà rivelazioni «importanti che spiegheranno tante cose».

Presidente Ciancio, allora, si può sapere che sta succedendo a Sant’Onofrio?
«In questo momento sono molto preoccupato che si scaldino troppo gli animi ed è l’unica cosa che non vorrei. Noi siamo gestori dell’impianto da qualche anno in forza di una gara pubblica bandita a suo tempo dalla vecchia amministrazione. Il nuovo sindaco, avrebbe dovuto accettare, così come prevede la legge, la nostra gestione, magari confrontandosi con noi anche per imprimere nuovi indirizzi. Invece, si è sviluppato questo conflitto che non comprendiamo».

Ecco, perché il sindaco vuole revocarvi la concessione?
«Non lo sappiamo. Sappiamo soltanto che in tre anni abbiamo ricevuto tre revoche della gestione. La prima revoca a febbraio 2022, la seconda subito dopo, a luglio 2022, e la terza il 19 agosto scorso. Ma finora il Tar ci ha sempre dato ragione. A dire il vero, fino al luglio scorso, l’atteggiamento dell’Amministrazione nei nostri confronti era stato positivo. Abbiamo addirittura presentato nella sala consiliare il nostro progetto da 700mila euro per l’istallazione del manto in erba sintetica. Sembrava tutto a posto, poi la situazione è precipitata. Forse il sindaco era tranquillo perché pensava che la sentenza del Tar gli sarebbe stata favorevole, invece il Comune è stato condannato anche a pagare le spese legali. Cosa ci sia dietro la sua ostinazione non lo so. Dovrà dircelo lui in Consiglio comunale».

Il sindaco l’aveva invitata a un incontro pubblico. Lei però ha rifiutato. Perché?
«Subito dopo aver revocato l’ordinanza con cui poche ore prima aveva concesso l’uso della piazza per la presentazione della squadra, a causa del presunto rischio di comizi politici, che comunque non ci sarebbero stati perché da statuto siamo un’associazione apolitica, mi ha invitato a un confronto pubblico per il giorno 7 settembre. Mi sembra una contraddizione in termini: prima ci impedisce di usare la piazza del paese per il rischio di una deriva politica e poi mi invita a un incontro pubblico chiaramente politico? A questo punto non ho accettato. Meglio parlare nel corso di una seduta ufficiale del Consiglio comunale, dove ci sarò».

In vista della convocazione dell’Assemblea, c’è qualcosa che vorrebbe dire al sindaco Pezzo?
«Innanzitutto gli vorrei ricordare che è da tre anni che stiamo gestendo bene l’impianto e anche lui fino al 30 giugno, prima della sentenza del Tar, era d’accordo con me. Il Comune di Sant’Onofrio ha tanti altri problemi, perché litigare anche per quello che funziona? Se c’è qualcosa che ritiene vada migliorata ce lo dica, venga al campo e parliamone insieme. Vorrei che i toni si abbassassero, i veri problemi sono altri, lo sport dovrebbe promuovere la condivisione, il confronto, il piacere di stare insieme. Noi questo lo stiamo facendo, penso che lo stiamo facendo bene e credo che i cittadini di Sant’Onofrio se ne siano accorti».

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