mercoledì,Maggio 28 2025

Ricadi, ricerca di beni archeologici con metal detector subacquei a Formicoli: due persone denunciate

A notarli sono stati gli uomini della Guardia costiera di Vibo Valentia: essendo quella spiaggia sottoposta a vincolo della Soprintendenza sono subito scattate le verifiche. I due non avevano alcuna autorizzazione

Ricadi, ricerca di beni archeologici con metal detector subacquei a Formicoli: due persone denunciate
La spiaggia di Formicoli e uno dei metal detector sequestrati

Due persone deferite all’Autorità giudiziaria per ricerca di beni archeologici e utilizzo di due metal detector subacquei non autorizzati: è il bilancio dell’attività svolta nei giorni scorsi dal personale militare della Capitaneria di porto – Guardia Costiera di Vibo Valentia, che ha portato anche al sequestro dei due metal detector, successivamente convalidato dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vibo Valentia. 

I militari della Guardia costiera di Vibo Valentia, impegnati in attività di vigilanza ambientale, hanno notato, lungo il litorale del comune di Ricadi, in località Formicoli, lo svolgimento di operazioni subacquee da parte di due persone che sono subito risultate sospette.  

L’area di mare in questione è infatti classificata di «interesse archeologico», in quanto vincolata dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Reggio Calabria, e regolamentata dall’ordinanza 55 del 26/11/2020 della Capitaneria di porto di Vibo Valentia. Sono quindi scattate le verifiche specifiche, che avrebbero consentito di accertare lo svolgimento di ricerche di beni archeologici e l’utilizzo dei metal detector subacquei in violazione delle norme del Codice penale e del Codice dei Beni culturali e del Paesaggio, in quanto in totale assenza delle autorizzazioni richieste per effettuare tale attività.  

Le due persone deferite alla Autorità giudiziaria di Vibo Valentia erano inoltre in possesso anche di bombole di  ossigeno, verosimilmente utilizzate come ausilio alla respirazione nel corso delle operazioni di ricerca subacquea.  

Il controllo effettuato si inserisce nel quadro della costante attività di vigilanza del territorio di giurisdizione che, oltre ad essere indirizzata alla tutela dell’ambiente marino e costiero, nello specifico viene effettuata anche ai fini del concorso per la protezione dei beni archeologici subacquei. 

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