giovedì,Aprile 25 2024

Corruzione: tutte le accuse al comandante dei vigili di Vibo Filippo Nesci

Giovanni Giamborino nelle intercettazioni parla di una mazzetta per il rilascio di un permesso a costruire. Per il gip sussiste la gravità indiziaria

Corruzione: tutte le accuse al comandante dei vigili di Vibo Filippo Nesci
Filippo Nesci

Viene colpito anche il Comune di Vibo Valentia dall’inchiesta antimafia “Rinascita- Scott” dei carabinieri e della Dda di Catanzaro. Agli arresti domiciliari sono finiti sia il consigliere comunale del Pd, Alfredo Lo Bianco (sospeso dal partito dopo l’arresto), sia il comandante della Polizia municipale Filippo Nesci, 48 anni, uno dei più importanti dirigenti di palazzo “Luigi Razza”. In particolare a Filippo Nesci – quale dirigente del settore Urbanistica del Comune di Vibo nel 2016 – viene contestato il reato di corruzione in quanto, secondo l’accusa, avrebbe indebitamente ricevuto da Giovanni Giamborino, 59 anni, di Piscopio (arrestato) la promessa dell’elargizione di somme denaro per l’esercizio delle sue funzioni, ossia per il rilascio, in data 18 novembre 2016, del permesso a costruire n. 2415, relativo ad un immobile a Vibo Valentia nei pressi dell’ospedale. [Continua dopo la pubblicità]

Filippo Nesci

Secondo il gip distrettuale, a carico di entrambi gli indagati sussiste la gravità indiziaria in ordine al reato di corruzione.  A causa della funzione ricoperta da Filippo Nesci, Giovanni Giamborino si sarebbe quindi trovato nella condizione di promettere a Nesci somme di denaro affinché rilasciasse il suddetto permesso. “Ciò è quanto emerso dalla viva voce di Giovanni Giamborino – evidenzia il gip – che in una serie di conversazioni ha fatto espresso riferimento ai soldi che avrebbe dovuto corrispondere al Nesci per ottenere il permesso, lamentandosi della sua richiesta (tanto che aggiungeva ai numerosi debiti già contratti anche l’uscita, imprevista, dei soldi da dare al Nesci). Tale elargizione di denaro avrebbe comportato la conseguenza di tenere alle strette Nesci”.

Inoltre lo stesso Filippo Nesci, per come riferiva Giovanni Giamborino a Saverio Piperno (non indagato) in una conversazione intercettata nel 2016, “aveva chiesto al Giamborino la disponibilità della sua casa a Forlì per stare dieci giorni con la moglie”.

Giovanni Giamborino avrebbe così iniziato ad ottenere la disponibilità del comandante Nesci (che aveva rateizzato, pur non potendolo fare con le modalità concesse, il pagamento degli oneri legati al rilascio del permesso) e in cambio gli aveva promesso di accollarsi un debito che Filippo Nesci aveva con tale “Davide” per l’ammontare di diecimila euro”. Per gli inquirenti, al fine di comprendere la gravità dei fatti, si rivela utile una conversazione dal “contenuto chiaro e univoco” in cui Giovanni Giamborino, in data 1 luglio 2016 parlando con Rosario La Bella, gli confida che il comandante Filippo Nesci gli ha chiesto “la mazzetta”. All’interlocutore meravigliato che afferma: “Ma non te ne chiede mazzetta a te…”, Giovanni Giamborino avrebbe quindi risposto: “Me l’ha chiesta, sull’anima di mio padre!”. E sempre Giovanni Giamborino nei dialoghi intercettati e riguardanti Nesci afferma: “E’ un mazzettista… e purtroppo c’è sempre lui che ancora è giovane … che cinquanta anni ha…e per altri 15 anni a Vibo c’è lui…hai capito?! E lui…il posto suo non glielo toglie nessuno lacomanda sempre i vigili…non lo possono cacciare mai dai Vigili…dall’Urbanistica lo possono mandare via dai vigili no…perche è vincitore di concorso”.

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