Vandali nel Giardino degli Dei, l’amarezza del gestore: «Se hanno la forza di fare questo perché non vengono a lavorare con noi?» – VIDEO
Ai microfoni di LaC News24 lo sfogo di Fabio Muzzupappa amministratore della società che si occupa di curare l’area verde del Belvedere dei cannoni a Capo Vaticano
Definire una bravata un atto di teppismo significa sminuirne il significato. Perché quella messa a segno sabato notte da una banda di ragazzi che hanno vandalizzato alcuni cartelli illustrativi nel “Giardino degli Dei” che sorge all’interno del Belvedere dei cannoni a Capo Vaticano, magari non ha avuto grandi conseguenze in termini di danni, ma esprime comunque il profondo disprezzo per il bene pubblico. E infatti ha provocato un’ondata di sdegno e ferma condanna da parte della comunità vibonese e non solo.
Non è la prima volta che l’oasi verde di Capo Vaticano viene presa di mira. Ecco perché Fabio Muzzupappa, socio fondatore e amministratore “Acqua degli dei”, società che si occupa di curare l’area verde attraverso una sponsorizzazione, ha deciso di renderla pubblica.
«Uno dei tre paletti divelti è stato recuperato, gli altri sono in fondo al dirupo», spiega Muzzupappa che insieme a Pietro Schiariti, titolare di una ditta di giardinaggio, si è messo subito all’opera per ripristinare la piena fruibilità della terrazza anche in vista di un grande evento in programma il 1° giugno, che si svolgerà proprio nel Giardino del Mediterraneo. «Un’iniziativa privata – chiarisce – ma che ha ricadute sociali perché abbiamo piantumato nuove piante e fiori trasformando questo luogo in un’oasi verde che dall’inaugurazione, lo scorso anno, è meta di centinaia di turisti che dal belvedere possono ammirare uno degli scorci più suggestivi di Capo Vaticano. «Proprio sabato avevamo messo a dimora nuove piantine, come buon auspicio per l’avvio della stagione. Quando domenica mattina sono tornato, ho notato che i cartelli non c’erano più». Le immagini delle telecamere di videosorveglianza hanno poi ricostruito quanto accaduto la notte precedente.
«La cosa più desolante è che non c’è un perché. In un primo momento avevo pensato che fosse rivolto alla nostra azienda, ma poi mi sono reso conto che si è trattata di un’azione fatta nel vuoto totale. E mi sono chiesto: “Che ci fanno alle due di notte ragazzini di 16, 17 anni in giro?”». Domanda retorica che rimanda a una risposta scontata ma complessa che chiama in causa la perdita di orientamento e di valori che sembra travolgere la società contemporanea, non solo tra i più giovani.
I filmati delle telecamere di videosorveglianza piazzate lungo il perimetro del terrazzo sono al vaglio dei carabinieri della locale stazione che stanno identificando i ragazzi, verosimilmente tutti minorenni.
Nessun genitore si è fatto avanti? «No, ma forse perché non hanno neppure contezza di ciò che è successo». Poi ci mostra orgoglioso la lavanda, la salvia, gli alberi di di limoni, di arance, la ginestra e la buganvillee. «Per fortuna hanno risparmiato i fiori», aggiunge.
Infine, lancia una provocazione: «Dalle immagini delle telecamere si vede che questi ragazzi sono riusciti a sradicare e sollevare cartelli molto pesanti. Se hanno braccia buone per fare questo, possono venire a lavorare qui. Siamo alla ricerca di operai da impiegare per la cura del verde».