domenica,Luglio 13 2025

La zona industriale di Vibo verso la bonifica? Il Comune tratta con il Corap per mettere fine ad anni di abbandono

Mentre i residenti denunciano sporcizia e degrado, si apre uno spiraglio per un intervento urgente: il nodo resta la copertura dei costi per lo smaltimento dei rifiuti e il ripristino del decoro urbano

La zona industriale di Vibo verso la bonifica? Il Comune tratta con il Corap per mettere fine ad anni di abbandono

L’area industriale di Vibo Valentia continua a essere il simbolo di un degrado che si trascina da anni, tra rifiuti abbandonati, incuria e mancate risposte. Nelle ultime ore però qualcosa sembra muoversi. Il Comune e il Corap – l’ente che gestisce la zona ma che si trova in liquidazione coatta – stanno tentando di trovare un accordo per avviare finalmente una bonifica del sito. L’obiettivo è permettere al Comune di intervenire direttamente, con la garanzia però che sia poi il Corap a farsi carico dei costi legati alla rimozione e allo smaltimento dei rifiuti. Da palazzo Luigi Razza fanno sapere che l’attenzione sul caso è alta e che c’è la volontà politica di risolvere una situazione che ormai «si protrae da troppo tempo».

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Negli anni, a raccontare meglio di qualunque dossier lo stato delle cose sono stati cittadini – grandi e piccoli – che ogni giorno vivono quell’area. Come i bambini protagonisti di un video rilanciato da ilVibonese lo scorso mese di ottobre. Nel video i ragazzini mostrano i cumuli di spazzatura ed esprimono un desiderio: «Portate via tutti questi rifiuti e, per favore, costruite un piccolo parco giochi». Un’area frequentata anche da diversi sportivi, con allenamenti improvvisati in mezzo alla strada, tra sacchi abbandonati e auto in transito. E una situazione divenuta ormai quasi la normalità per chi sogna una pista di atletica che in città ancora manca.

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La zona nei pressi dei mercati generali, in particolare, è tra le più colpite: bidoni stracolmi, sterpaglie, resti di materiali edili e rifiuti di ogni genere si accumulano accanto a capannoni dismessi e strade sconnesse. Qualcuno ha provato a denunciare la situazione anche sui social, giurando che non metterà mai più piede da quelle parti. Una reazione comprensibile, in un’area che un tempo avrebbe dovuto essere motore economico e che oggi somiglia più a una discarica a cielo aperto. Le responsabilità nel tempo si sono intrecciate tra enti, rimpalli burocratici e vuoti gestionali. Adesso, non resta che attendere nuovi aggiornamenti sul possibile accordo tra Comune e Corap, con la speranza che le cose possano finalmente cambiare.

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