La zona industriale di Vibo verso la bonifica? Il Comune tratta con il Corap per mettere fine ad anni di abbandono
Mentre i residenti denunciano sporcizia e degrado, si apre uno spiraglio per un intervento urgente: il nodo resta la copertura dei costi per lo smaltimento dei rifiuti e il ripristino del decoro urbano

L’area industriale di Vibo Valentia continua a essere il simbolo di un degrado che si trascina da anni, tra rifiuti abbandonati, incuria e mancate risposte. Nelle ultime ore però qualcosa sembra muoversi. Il Comune e il Corap – l’ente che gestisce la zona ma che si trova in liquidazione coatta – stanno tentando di trovare un accordo per avviare finalmente una bonifica del sito. L’obiettivo è permettere al Comune di intervenire direttamente, con la garanzia però che sia poi il Corap a farsi carico dei costi legati alla rimozione e allo smaltimento dei rifiuti. Da palazzo Luigi Razza fanno sapere che l’attenzione sul caso è alta e che c’è la volontà politica di risolvere una situazione che ormai «si protrae da troppo tempo».
Negli anni, a raccontare meglio di qualunque dossier lo stato delle cose sono stati cittadini – grandi e piccoli – che ogni giorno vivono quell’area. Come i bambini protagonisti di un video rilanciato da ilVibonese lo scorso mese di ottobre. Nel video i ragazzini mostrano i cumuli di spazzatura ed esprimono un desiderio: «Portate via tutti questi rifiuti e, per favore, costruite un piccolo parco giochi». Un’area frequentata anche da diversi sportivi, con allenamenti improvvisati in mezzo alla strada, tra sacchi abbandonati e auto in transito. E una situazione divenuta ormai quasi la normalità per chi sogna una pista di atletica che in città ancora manca.
La zona nei pressi dei mercati generali, in particolare, è tra le più colpite: bidoni stracolmi, sterpaglie, resti di materiali edili e rifiuti di ogni genere si accumulano accanto a capannoni dismessi e strade sconnesse. Qualcuno ha provato a denunciare la situazione anche sui social, giurando che non metterà mai più piede da quelle parti. Una reazione comprensibile, in un’area che un tempo avrebbe dovuto essere motore economico e che oggi somiglia più a una discarica a cielo aperto. Le responsabilità nel tempo si sono intrecciate tra enti, rimpalli burocratici e vuoti gestionali. Adesso, non resta che attendere nuovi aggiornamenti sul possibile accordo tra Comune e Corap, con la speranza che le cose possano finalmente cambiare.