sabato,Luglio 26 2025

Medico cubano lascia lo Jazzolino e va a lavorare nel privato, Piscitelli (Asp Vibo): «Una beffa». E spunta un altro caso: dottoressa in Spagna

Il commissario che guida l’Azienda sanitaria provinciale commenta l’inchiesta de Il Vibonese: «Da non credere, ho chiesto un parere a Questura e Prefettura. È regolare?»

Medico cubano lascia lo Jazzolino e va a lavorare nel privato, Piscitelli (Asp Vibo): «Una beffa». E spunta un altro caso: dottoressa in Spagna
L'ultimo contingente di medici cubani arrivato in Calabria a ottobre 2024

«Mi sembra una beffa. È proprio vero che a Vibo Valentia non ci facciamo mancare mai niente…». È sarcastica ma anche amara la reazione del commissario dell’Asp Vittorio Piscitelli all’inchiesta de Il Vibonese che ha raccontato di un medico cubano in forza all’ospedale Jazzolino che ha deciso di mollare la sanità pubblica calabrese per andare a lavorare a due passi, ma nel settore privato: Villa dei Gerani.

«Stiamo facendo le nostre verifiche – continua Piscitelli -. Anche se continua a sembrarmi una cosa impossibile, abbiamo segnalato l’episodio a Prefettura e Questura. Voglio sapere da loro se una cosa così è regolare. Perché mi sembra incredibile che un medico cubano venuto in Calabria per aiutare la sanità pubblica decida di passare al settore privato. Lo può fare? Non lo so. Per questo ho chiesto a questore e prefetto».
Intanto la clinica vibonese conferma: «Sì, adesso lavora con noi sulla base di un regolare permesso di soggiorno e di un contratto a tempo determinato».

Leggi anche ⬇️

L’incredulità è stemperata da un altro caso, quello di una dottoressa cubana che, come il collega ortopedico assunto dalla clinica Villa dei Gerani, avrebbe deciso di abbandonare la missione imbastita a suo tempo grazie a un accordo tra la Regione Calabria e una società governativa de L’Avana, la Comercializadora de Servicios Médicos Cubanos. Come il collega lavorava allo Jazzolino e ha mollato tutto, ma a differenza sua ha scelto di mettere un bel po’ di chilometri tra lei e Vibo: ha chiuso il suo vecchio profilo social e ne ha aperto un altro, è partita e ora lavora in Spagna, dove sulla rete si presenta come di origine colombiana.

La questione è delicata e per questo i nomi dei protagonisti li evitiamo. Non si tratta solo di legittime scelte di professionisti che decidono di lavorare nel settore privato. In questo caso si tratta di medici che provengono da un regime ancora considerato profondamente illiberale, almeno per i canoni del mondo Occidentale.

Secondo fonti della stampa cubana dissidente presente negli Usa, al momento non pienamente verificabili, il medico che ha scelto di esercitare a Villa dei Gerani avrebbe già subito conseguenze per la sua decisione. In particolare, la compagna, anche lei medico impegnato nella missione in Calabria, sarebbe stata trattenuta a Cuba durante le ferie.

Una vicenda che merita l’attenzione delle istituzioni italiane e, in particolare, della Regione per sgombrare tutti i dubbi. Perché evitare che il sistema sanitario calabrese collassi è un nobile e cruciale obiettivo, a patto che il prezzo in termini di libertà e diritti sia sempre sostenibile.

Articoli correlati

top
preload imagepreload image